Liliana Resinovich, parla l'amico speciale: "Vi svelo qual è il movente. C'è un mandante e un esecutore”

Claudio Sterpin ha raccontato anche il retroscena relativo alla poesia attribuita a Liliana Resinovich

Screen "Chi l'ha visto?"
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Non era la lettera d’addio di una suicida. Non erano neppure dei versi che aveva fatto propri in un momento di tristezza o depressione. Era solo uno dei tanti messaggi che inviava all’amico speciale Claudio Sterpin: non ci sarebbe quindi nessun mistero dietro la poesia che da giorni sta monopolizzando il dibattito sull’omicidio di Liliana Resinovich.

A detta dello stesso Sterpin, sarebbe stato lui a ricopiare al computer quella poesia che Resinovich gli avrebbe inviato - una poesia che a questo punto assume i connotati del lutto, come già qualcuno aveva ipotizzato sui social - aggiungendo la firma della donna in calce. E questo sarebbe accaduto all’epoca del rinvenimento del corpo di Resinovich, il 5 gennaio 2022, dopo una scomparsa durata tre settimane. In altre parole: chi ha ravvisato in questi versi la lettera di un’aspirante suicida, sarebbe fuori strada.

Ma ipotesi e speculazioni a parte, la cosa importante è che gli inquirenti di Trieste sono al lavoro sul caso, tanto da aver ascoltato Sterpin in incidente probatorio nei giorni scorsi. Alla vigilia dell’incontro però Sterpin ha rilasciato un’intervista a “Chi l’ha visto?”, intervista in cui ha asserito, lapidario: “Per me è il responsabile diretto della fine di Liliana. Io non ho mai pensato che fosse Sebastiano a far uccidere Liliana, a farla uccidere probabilmente sì. Cioè lui sa chi è stato, lui sa tutto quello che è successo secondo me, non può essere altrimenti. Lui è tranquillo per questo forse, perché avrà le prove che non c’entra”.

Sterpin si riferisce a Sebastiano Visintin, il marito di Resinovich oggi unico indagato nell’ambito delle investigazioni per omicidio. Sterpin ha fornito anche una sua idea in merito al movente: “Il movente riguarda esclusivamente Sebastiano, perché lui, senza Lilly, sarebbe rimasto solo. Probabilmente aveva i mezzi per sopravvivere ma con la pensione che aveva non poteva condurre la vita che conduceva”. Questo significa che per l’amico speciale il possibile movente sarebbe economico e quindi non si tratterebbe di un femminicidio tout court, in cui una donna viene uccisa per ragioni di possesso. Ma in ogni caso saranno appunto gli inquirenti a stabilire cosa sia accaduto, le eventuali responsabilità e il presunto movente.

Sterpin ha aggiunto che non crede che Resinovich sia uscita di casa il giorno della scomparsa, il 14 dicembre 2021, poiché non sarebbe certa che sia lei la donna inquadrata dalle telecamere di videosorveglianza in via San Cilino, in via Damiano Chiesa e infine in piazzale Gioberti.

La certezza di quel giorno è sempre la stessa per l’amico speciale: Resinovich non ritardava, ma chiamava comunque, anche avesse solo perso il promo autobus. “Sono pronto a fare qualsiasi cosa per vendicare Liliana”, promette, concludendo, Sterpin.

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