Villa Pamphilj, il testimone: "All'ultima lite al bar Anastasia era viva". Kaufmann verso l'estradizione

Il californiano accusato del duplice omicidio di compagna e figlioletta si trova ristretto nel carcere di Larissa. Il punto sulle indagini su Villa Pamphilj

Villa Pamphilj, il testimone: "All'ultima lite al bar Anastasia era viva". Kaufmann verso l'estradizione
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Sono ancora molti i punti da chiarire sul presunto duplice omicidio di Villa Pamphilj a Roma. A partire dalle cause della morte di Anastasia Trofimova, la 26enne di nazionalità russa trovata senza vita nel parco capitolino il 7 giugno scorso assieme alla figlioletta Andromeda, di quasi un anno. Gli investigatori ipotizzano che la donna sia stata soffocata con un telo dal compagno, nonché padre della bimba, Francis Charles Kaufmann, anche se l'autopsia non ha evidenziato segni di strangolamento o violenza sulla salma. Il 46enne, che attualmente si trova ristetto nel carcere di Larissa, in Grecia, durante l'interrogatorio di convalida del fermo si era avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto domani si svolgerà l'udienza di per l'estradizione dell'indagato: i giudici ellenici avranno 60 giorni di tempo per decidere.

La lite al bar e il testimone

Mentre si continua a scavare nella vita di Kaufmann, spuntano nuove testimonianze. Il titolare di una nota caffetteria in piazza San Silvestro, nel cuore della Capitale, ha raccontato agli investigatori di una rissa avvenuta all'interno del locale in data 3 giugno, quattro giorni prima del macabro ritrovamento in villa Pamphilj, che avrebbe coinvolto il 46enne californiano. Il testimone, la cui versione è stata messa a verbale in una informativa dei carabinieri successivamente trasmessa in Procura, ha riferito che l'uomo era in compagnia di una donna e un bambina. L'identikit della ragazza corrisponderebbe a quello di Anstasia Trofimova. Un altro testimone aveva dichiarato di aver visto Kaufmann assieme alla bimba, ma senza la compagna, la sera del 5 giugno.

L'appartamento a Roma

Oltre agli accertamenti di carattere medico legale, gli investigatori capitolini stanno cercando di ricostruire tutti gli spostamenti dell'indagato. Lo scorso marzo l'uomo era arrivato in Italia da Malta a bordo di un catamarano diretto in Sicilia. Dopodiché si è spostato a Roma dove, secondo chi indaga, avrebbe soggiornato fino a pochi giorni prima del presunto duplice omicidio. Gli inquirenti stanno cercando di individuare l'appartamento in cui Kaufmann avrebbe alloggiato con la compagna e la figlioletta, per ora senza esito. L'ipotesi è che non fossero mai stati registrati dal proprietario della casa e che quest'ultimo, forse per il timore di essere sanzionato, abbia preferito tacere.

La famiglia ricca

Intanto dal passato dell'indagato emergono nuovi dettagli. Come riportano alcuni quotidiani stamane, il 46enne sarebbe cresciuto in una famiglia numerosa e benestante. La madre Charlene, infatti, è una nota imprenditrice di bigiotteria d'autore e alcuni fratelli del 46enne avrebbero lavorato per i colossi del cinema americano. Kaufmann avrebbe lasciato la California nel 2019, anno in cui avrebbe cominciato a utilizzare l'alias di Rexal Ford.

Successivamente ha tentato di inserirsi nell'ambiente cinematografico italiano, ottenendo nel 2021 un finanziamento da oltre 800mila euro per un film mai realizzato. Ma potrebbe non essere stata la sua unica attività di presunta natura truffaldina.

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