I punti da chiarire restano tanti. E anche il marito della vittima lo ha fatto presente proprio nelle scorse ore. A breve però qualcosa potrebbe muoversi: il principale indiziato del delitto, il ventinovenne tunisino Mohamed Gaaloul, è stato arrestato in Francia lo scorso 14 dicembre e nei primi giorni del prossimo mese dovrebbe essere trasferito in Italia. Questi gli ultimissimi sviluppi relativi alla scomparsa di Alice Neri, la trentaduenne trovata senza vita lo scorso novembre a Concordia, in provincia di Modena. Il cadavere della donna, carbonizzato, si trovava nelle campagne modenesi all'interno dell'auto sulla quale si era appena allontanata da un bar. Dove, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe trascorso alcune ore in compagnia di un amico, chiacchierando davanti ad uno spritz.
Il commento del marito di Alice Neri
Le telecamere del sistema di videosorveglianza della zona avrebbero però ripreso anche l'extracomunitario, risultato peraltro destinatario di un provvedimento di espulsione. In particolare, sempre secondo gli investigatori, si vedrebbe l'uomo avvicinarsi all'automobile della trentaduenne intorno alle 3, dopo che quest'ultima era uscita dal locale. La fuga del magrebino, che subito dopo la tragedia lasciò l'Italia, insospettì subito le forze dell'ordine. E il mandato di cattura internazionale emesso nei suoi confronti ne ha consentito l'arresto: l'estradizione dovrebbe concretizzarsi come detto a brevissimo e il nordafricano dovrà rispondere di omicidio e distruzione di cadavere. Anche la madre della vittima, poco più di una settimana fa, aveva puntato il dito contro lo straniero. Nonostante tutto però, il quadro appare ancora nebuloso. E lo ha nuovamente sottolineato di nuovo il marito di Alice, Nicholas Negrini, che si è detto perplesso circa alcune presunte testimonianze dalle quali emergerebbe una relazione extraconiugale della consorte.
"Trovo tutto poco chiaro. non mi sento di dire nulla, Testimoni o no, per me è tutto molto difficile da metabolizzare. Sto vivendo un lutto e non vorrei dire cose di cui poi pentirmi. Faccio un passo indietro, ma sia chiaro non lo farò per sempre, aspetto che ci sia un processo. Il mio stare in silenzio è espressione del rispetto che ho verso mia moglie e la sua famiglia. Ci sono tante cose che non tornano - le sue parole, al Resto del Carlino - perché queste testimonianze emergono solo adesso? Per un mese abbiamo aspettato notizie, ora tutti sanno tutto di quello che è accaduto, ma nessuno ci mette la faccia. Droga? Per come conoscevo mia moglie, mi pare molto strano.
Certo, non lo posso escludere in assoluto, perché nessuno veramente conosce ciò che le persone fanno nei momenti di solitudine. Tuttavia, mi sento di rigettare questa ipotesi perché me ne sarei accorto prima, anche tenendo conto che gestivo io l’aspetto economico della famiglia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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