Cronaca nera

"Ha ucciso mio figlio". La mossa del rumeno per avere lo sconto di pena

Il trentenne rumeno accusato di omicidio stradale aggravato per la morte del ventottenne Stefano Sanna è intenzionato ad inoltrare richiesta di patteggiamento tramite il proprio legale. La famiglia della vittima però non ci sta: "Quella persona ha distrutto la vita di Stefano e la nostra"

Un primo piano di Stefano Sanna, scomparso lo scorso settembre
Un primo piano di Stefano Sanna, scomparso lo scorso settembre

Il trentenne rumeno viaggiava contromano sull'Autopalio (la strada che congiunge Siena a Firenze, in Toscana) e si era messo al volante nonostante un tasso alcolemico superiore di ben sette volte al limite consentito dalla legge. Centrò quindi un'altra auto che procedeva nel senso di marcia corretto e nell'impatto, il conducente dell'altro mezzo perse la vita. Dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato, ma potrebbe beneficiare di uno sconto della pena, in quanto tramite il proprio legale ha chiesto proprio nelle scorse ore di patteggiare.

Questi gli ultimi sviluppi legati alla morte di Stefano Sanna, il ventottenne residente a Monteriggioni scomparso lo scorso settembre a causa dell'incidente. Quella sera, il ragazzo stava tornando a casa sulla sua nuova Audi, dopo aver salutato la fidanzata ed il cugino con cui aveva trascorso la serata. Era un allevatore e la mattina successiva avrebbe dovuto riprendere a lavorare.

Invece, non riuscì mai a raggiungere la propria abitazione: lungo il tragitto, incrociò il mezzo guidato dallo straniero, che lo colpì in pieno: la sua macchina fu sbalzata oltre la carreggiata e impattò contro una pianta. I soccorsi si rivelarono inutili, a posteriori: il giovane, in condizioni critiche, spirò poco dopo. Nel sinistro rimase gravemente ferito anche il rumeno, tanto da aver scontato inizialmente gli arresti domiciliari all'ospedale delle Scotte di Siena.

Perché quest'ultimo aveva un tasso alcolemico superiore ai 3 g/l, quando per legge non può superare quota 0,5? Le indagini condotte dagli inquirenti sembrerebbero aver dato le prime risposte, nelle scorse settimane: l'uomo viveva in Germania ed era arrivato nella provincia senese per partecipare al matrimonio di un amico, che si era tenuto proprio in quei giorni in un agriturismo di Badesse. A tavola avrebbe evidentemente alzato il gomito, ma non gli era a quanto pare sembrato un motivo plausibile per non rimettersi alla guida.

Da ubriaco, aveva quindi imboccato la Siena - Firenze nella direzione di marcia errata ed avrebbe potuto già scontrarsi contro un camion, se il camionista non avesse sterzato d'istinto verso destra. Non avrebbe invece potuto far nulla Sanna, vedendosi arrivare addosso l'auto all'improvviso. L'udienza davanti al gip dovrebbe avere luogo fra pochi giorni presso il tribunale di Siena, ma stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione l'avvocato difensore inoltrerà una richiesta di patteggiamento, assecondando il suo assistito. Spetterà al giudice decidere se accoglierla o rifiutarla, sulla base degli accertamenti della polizia stradale. Ma si tratta di una mossa che la famiglia del defunto non ha gradito.

"Spero che il giudice ed il pubblico ministero si mettano una mano sul cuore - il commento della madre di Sanna, Sara Moscadelli, sulla sua pagina Facebook - quella persona ha distrutto prima la vita di mio figlio e poi la nostra".

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