
I punti chiave
Il corpo senza vita di Alessandro Venier, il 35enne ucciso a Gemona, dalla madre e dalla compagna, sarebbe stato sezionato in tre parti e riposto all'interno di un bidone ricoperto da uno strato di calce viva. Lo riporta il giornale online ilFriuli.it. Un dettaglio senza dubbio macabro, ma utile per ricostruire la dinamica esatta del truce omicidio e le successive fasi di occultamento del cadavere. Le due indagate, Lorena Venier (61 anni) e Marilyn Castro Monsalvo (30 anni), hanno confessato. "So che ho fatto una cosa mostruosa", ha ammesso la 61enne davanti al sostituto procuratore di Udine Giorgio Milillo. Tuttavia sono ancora molti i dubbi da chiarire, dalle modalità dell'aggressione mortale al movente.
La casa ripulita
Secondo quanto ricostruito, il delitto si sarebbe consumato la notte di venerdì 25 luglio, cinque giorni prima dell'inquietante ritrovamento. Durante il primo sopralluogo all'interno della villetta in località Taboga, gli investigatori non avrebbero rilevato tracce evidenti di sangue: suocera e nuora avrebbero ripulito accuratamente la casa. Forse, il loro disegno iniziale era quello di far sparire il corpo, salvo poi decidere di costituirsi ieri mattina. Ad ogni modo, nelle prossime ore gli esperti del Reparto Scientifico dell'Arma ritorneranno sulla scena del crimine per procedere con i rilievi tecnici.
Il bidone
I resti di Alessandro Venier sono stati trovati in un bidone della spazzatura collocato all'interno di una piccola autorimessa adiacente all'abitazione. Per portare via il contenitore in metallo è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco. La salma, una volta ricomposta, è stata trasferita presso l'Istituto di Medicina Legale dove, nei prossimi giorni, si svolgerà l'autopsia. Saranno effettuati anche gli esami tossicologici, necessari per avvalorare o smentire l'ipotesi dell'avvelenamento.
Gli inquirenti non escludono, infatti, che le indagate possano aver somministrato alla vittima qualche sostanza potenzialmente letale, essendoci in casa un'ampia disponibilità di farmaci (Lorena Venier lavora come caposala e Marilyn Castro Monsalvo assumeva alcuni medicinali che le erano stati regolarmente prescritti per curare la depressione post partum). Oppure potrebbero averlo stordito, prima di ucciderlo e sezionare in tre parti il cadavere.