Garlasco, quel dettaglio inquietante sulle palpebre di Chiara Poggi: "Torturata"

Secondo la professoressa Luisa Regimenti potrebbe essersi trattato di un'esecuzione brutale

Screen "Chi l'ha visto?"
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Emergono altri importanti dettagli relativi alla morte di Chiara Poggi, uccisa nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007. Un accurato esame del corpo potrebbe portare a nuovi inquietanti scoperte. Ne è convinta la professoressa Luisa Regimenti, medico legale e docente all'università di Tor Vergata (Roma), che è stata intervistata dal settimanale Gente.

Secondo la dottoressa alcune ferite sul corpo di Chiara rivelerebbero qualcosa di molto importante. La Regimenti ha esaminato il referto autoptico e ne ha dato una sua interpretazione, rivelando dettagli angoscianti. "È stata un'esecuzione brutale: chiunque l'abbia uccisa la conosceva ed era animato da un odio cieco", ha dichiarato. Ma non finisce qui. Le dinamiche dell'omicidio potrebbero denotare una ferocia inaudita. Chiara sarebbe stata immobilizzata, poi torturata e solo dopo uccisa. La dottoressa Regimenti è convinta che ad infierire sulla povera ragazza siano state almeno due persone. "Erano almeno due, anche perché i colpi sono stati inferti in modo diverso", ha precisato.

Per la morte di Chiara, come sappiamo, è stato condannato Alberto Stasi (suo ex fidanzato), e oggi la procura indaga su Andrea Sempio, amico del fratello della giovane. Manca ancora un soggetto? È ciò che gli inquirenti stanno cercando di scoprire.

Secondo il medico legale consultato da Gente una prima arma utilizzata contro Chiara potrebbe essere stata un coltello svizzero. L'arma non sarebbe stata usata per uccidere, ma per torturare la ragazza. Chiara sarebbe stata dunque bloccata da qualcuno sul divano, mentre una seconda persona le infliggeva delle ferite. "Le sono stati inflitti due tagli netti sulle palpebre, segno che aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere", ha dichiarato la dottoressa Regimenti.

Chiara riesce poi a liberarsi e a fuggire, dirigendosi verso la porta, ma viene raggiunta, picchiata e uccisa. Sarebbero state due le armi utilizzate.

Secondo la Regimenti si tratterebbe di un'ascia e di un martello. Secondo questo esame, dunque, la giovane di Garlasco non sarebbe stata uccisa al termine di un litigio, o per una resa dei conti. Si sarebbe trattato, secondo la dottoressa, di una feroce esecuzione.

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