Omicidio Giulia Tramontano, la difesa di Impagnatiello: "Non è crudele, voleva solo uccidere il feto"

La difesa dell'assassino di Giulia Tramontano chiede che siano eliminate le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Le motivazioni lasciano attoniti

Omicidio Giulia Tramontano, la difesa di Impagnatiello: "Non è crudele, voleva solo uccidere il feto"
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Si torna a parlare del terribile omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa a coltellate dal fidanzato reo confesso Alessandro Impagnatiello. A morire insieme a Giulia anche il figlio non ancora nato Thiago (la giovane era al settimo mese di gravidanza).

Lo scorso 18 gennaio 2024 ha avuto inizio il processo di primo grado che vede sul banco degli imputati Impagnatiello, accusato dei reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dal vincolo di convivenza, interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere. La condanna all'ergastolo è stata emessa nel novembre del 2024.

Arriva oggi la notizia della decisione della difesa di Impagnatiello di chiedere che vengano eliminate le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. In sostanza i legali vorrebbero che la Corte d'Appello di Milano riformasse la sentenza. "Impagnatiello non è crudele, voleva solo uccidere il feto", sarebbe la motivazione, come riportato dalle agenzie di stampa. L'avvocato Giulia Gerardini definisce il suo assistito come un uomo ormai "immenso castello di bugie", incapace di premeditare. Impagnatiello avrebbe accettato una gravidanza non desiderata al fine di preservare l'immagine perfetta che aveva di sé, ma la situazione è poi degenerata.

Viene fatto nuovamente riferimento alla sua personalità narcisistica, e alle due relazioni parallele che il giovane stava portando avanti. In tutto la difesa dell'imputato ha prodotto 25 pagine. L'intenzione è quella di far ridurre la pena, che passerebbe dall'ergastolo a 30 anni di reclusione. La difesa è convinta che Impagnatiello non abbia organizzato l'omicidio, dal momento che la dinamica viene descritta come maldestra e grossolana, specie per quanto riguarda il tentativo disfarsi del corpo. Impagnatiello, viene spiegato, "compra la benzina dopo aver ucciso Giulia Tramontano e il loro figlio Thiago, acquista il carrello per trasportare il cadavere il 30 maggio, più volte sposta la vittima lungo le scale condominiali 'altamente frequentate', lascia la confezione di topicida in bella vista sebbene lo abbia somministrato alla ventinovenne mesi prima di ucciderla con 37 coltellate".

Quanto all'aggravante della crudeltà, secondo la difesa "la vittima, colpita alla schiena, non ha avuto il

tempo di accorgersi di ciò che stava accadendo, diversamente avrebbe tentato di voltarsi e sul suo corpo vi sarebbero stati segni di difesa, e quindi di rendersi consapevole che con lei sarebbe morto anche il bambino".

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