
Non c’è nessuna teoria del complotto, come ipotizzano alcuni nei gruppi social dedicati: la versione del tecnico Giacomo Molinari sull’autopsia a Liliana Resinovich viene approfondita in un’intervista rilasciata a “Chi l’ha visto?”: “Non mi aspettavo un tale clamore mediatico. Pensavo di dare un consulto tecnico che è il mio ruolo”. Liliana Resinovich era stata trovata morta il 5 gennaio 2022, dopo essere scomparsa da Trieste tre settimane prima: pochi giorni più tardi era stata effettuata un’autopsia.
Il preparatore anatomico, che ha assistito il medico legale Fulvio Costantinides nel corso della prima autopsia, ha spiegato come la rima di frattura alla vertebra T2 di cui si è accusato nei giorni scorsi, sarebbe qualcosa che accade quando si lavora con il suo modus operandi, voluto “per una questione di etica, di rispetto per la salma”: “L’alternativa sarebbe anziché fare un’incisione a Y, che quindi mi consente di avere un taglio basso e alla ricomposizione nasconderlo in vista del funerale, effettuare un taglio lungo, fino sopra il mento e aprirlo. Ovviamente così non provochi nessuna frattura, ma non lo ripresenti più il corpo”. Ecco il perché della sua scelta.
Il tecnico si sarebbe recato in procura, ma in assenza del pm sarebbe andato a parlare con l’ispettore in questura, e l’ispettore avrebbe poi riferito al pm. A ogni buon conto, Molinari avrebbe inoltre inviato una memoria agli inquirenti via Pec. L’uomo racconta inoltre di non aver mai seguito la vicenda mediatica, ma di aver ricevuto da un collega un articolo che parlava della questione della frattura: “Ho basato tutta la mia professione sull’etica e sul rispetto della salma, inventandomi anche strumenti appositi per l’integrità e finire sui giornali come uno che fa danni o che gli cade il morto, è l’opposto di quello che mi prefiggo al mattino quando vado a lavorare”. Ha poi mostrato il poggiatesta su sui era il corpo di Liliana Resinovic, e spiegato che secondo la statistica certe fratture sono molto comuni con quell’oggetto.
Fermo sulle sue posizioni il fratello della vittima Sergio Resinovich, che ha querelato Molinari per quelle che a suo avviso sarebbero dichiarazioni tardive e mendaci, forse mosse da manovre esterne. “Come si permette di fare questo video? - ha sbottato in collegamento Sergio Resinovich, alludendo ai filmati che Molinari realizzava da youtuber - Tratta mia sorella come fosse un giocattolo. Negli articoli parla di Lilly: lui la conosceva?”. Molinari tuttavia non ha mai realizzato video su questo caso, e attualmente ha rimosso tutto da YouTube e dai social.
Intanto però quello che dice Molinari non avrebbe riscontro.
Il consulente Vittorio Fineschi, direttore dell’Uoc medicina legale dell’Università La Sapienza, ha evidenziato come quella rima di frattura fosse stata evidenziata nella tac che ha preceduto l’autopsia: questo significa che non sarebbe dipesa dall’azione del tecnico. I documenti della tac sono stati esaminati da dalla radiologa forense Claudia Giaconi dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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