Una lettera anonima inviata alla Redazione ha portato nuovi spunti per parlare ancora della storia di Patrizia Nettis, giornalista 41enne, trovata impiccata in casa il 29 giugno 2023 a Fasano, in provincia di Brindisi. Il programma Incidente Probatorio, in onda sul canale 122 Fatti di Nera, è partito da quella missiva per provare ad approfondire ulteriormente la vicenda, che resta ancora avvolta dal mistero. Archiviata come semplice suicidio, i genitori hanno presentato una nuova istanza di sollecito al gip, poiché è trascorso tempo dall’ultima udienza in camera di consiglio durante la quale si è discussa la loro opposizione alla richiesta di archiviazione, e ancora non si conosce la decisione. Quel che hanno chiesto – in realtà altre quattro volte in passato – è di eseguire l’autopsia sulla salma della professionista 41enne, ma è stata sempre negata perché la morte di Patrizia Nettis è stata ritenuta sempre e solo un gesto volontario. Eppure, poche ore prima del suo decesso, la 41enne aveva incontrato un imprenditore (suo istruttore di nuoto) con cui aveva una relazione e il sindaco per il quale lavorava, con il quale pure era stata legata da una relazione sentimentale. Tra i due uomini ci sarebbe stato un fitto scambio di messaggi nelle ore precedenti al ritrovamento del cadavere di Patrizia, una donna che “viveva un estremo disagio”, secondo chi la conosceva. Madre di una bambina, responsabile della comunicazione del Comune, una donna stimata con una vita sociale intensa e progetti per il futuro, fu trovata senza vita nella sua abitazione. A scoprire il cadavere fu un suo amico, a cui aveva lasciato le chiavi di casa l’ex marito preoccupato: non riuscendo a contattare Patrizia, aveva allertato l’uomo che, dopo la telefonata, si era recato in via Madonna della Stella, trovandola morta impiccata con un lenzuolo legato alla ringhiera del soppalco. L’amico, sconvolto, fece alcune telefonate, fra cui quella al noto politico di Fasano. I Carabinieri furono gli ultimi a essere avvisati alle ore 14:00, chiamati dopo l’agenzia funebre (ore 13:45). Per la Procura, però, fin dai primi momenti è stato un suicidio, un gesto estremo consumato in silenzio.
Ma la famiglia non ha mai creduto a questa ipotesi. Nessuna autopsia è stata disposta, non furono analizzati il corpo e i vestiti. Le indagini, in realtà, non sono mai partite, fu eseguita solo un’ispezione sommaria della salma, molte ore dopo i fatti, e non sul luogo del ritrovamento. Dalle indagini sono emersi oltre 400 messaggi in poche ore: a scriverli l’imprenditore con cui Patrizia aveva avuto una relazione. Le frasi, dure e minacciose, hanno spinto la Procura di Brindisi ad iscriverlo nel registro degli indagati per stalking e istigazione al suicidio, ma ad agosto 2024 il pm ha chiesto l’archiviazione del fascicolo poiché mancano prove del reato, lasciando aperta come unica versione quella del suicidio. La famiglia si è opposta, ritenendo le indagini lacunose e le conclusioni inaccettabili. A febbraio 2025, il gip ha ascoltato le parti durante l’udienza per la discussione dell’opposizione alla richiesta di archiviazione e, a giugno, ha deciso di riservare la decisione, anche sulla reiterata richiesta di autopsia sulla salma, ormai a due anni dalla morte di Patrizia Nettis. Da allora, nessun passo avanti. E, dopo quattro mesi, nessuna decisione.
“Si tratta di un suicidio anomalo – è la tesi del medico legale Pasquale Bacco – e le indagini partono già con degli errori. Il cadavere viene spostato, non dal medico legale, ma dalle forze dell’ordine. Il medico giunto sul posto per la valutazione del corpo è solo casualmente un medico legale e decide di trasferire la salma in obitorio. Dunque, viene meno l’ispezione del punto dove è stata ritrovata, non per sviare le indagini, ma per superficialità. È stato deciso sin dal primo momento che si trattasse di un suicidio, perché sembrava un suicidio, perché forse Patrizia aveva dei motivi, ma in realtà aveva solo delle sofferenze psicologiche come capita a tantissime persone nel corso della vita. Le anomalie riguardano anche l’impiccamento. La morte con un lenzuolo è molto più lenta e dolorosa, inoltre toccava con le ginocchia a terra. Non abbiamo un solco sul collo né lesioni alle gambe che sarebbero stati lasciati dalle oscillazioni involontarie. Sembra adagiata, posata. E, in ultimo, c’è l’elemento del lenzuolo: molto lungo in avanti, tipico di quando si crea un suicidio simulato”.
Per Stefano Callipo, presidente nazionale Osservatorio violenze e suicidi, ci sono “due aspetti da considerare. Per arrivare al suicidio, il soggetto ha bisogno di un dolore mentale specifico, che solitamente modifica comportamenti e azioni nelle ore immediatamente precedenti. Ma in questo caso ci sono delle anomalie: manca quella parte preparatoria, le modalità rituali. Con un lenzuolo generalmente è difficile suicidarsi, così come anche simulare. In caso di impiccagione, solitamente sul corpo si vedono elementi di precedenti tentativi, come tagli e ferite. Attraverso l’autopsia psicologica si può capire se effettivamente si tratta di suicidio o no, con interviste strutturate di persone che conoscono quelle ultime ore di vita e possono essere utili alla ricostruzione. Inoltre, la depressione non è sintomo automatico del suicidio”.
“Dalle foto si vedeva un sorriso molto marcato – ha sottolineato la psicologa Marianna Santoro – con lineamenti tesi. Lei non era rilassata, gli occhi appaiono più chiusi, quasi a voler nascondere. Il fatto di avere pressioni psicologiche può aver influito, ma sono convinta che chi era con lei l’ha aiutata a concludere la vita in maniera assurda, senza dare spiegazioni e senza aiutarla”. Secondo il giornalista e scrittore Mauro Valentini “la lettera anonima racconta una storia che non sta in piedi.
L’unica certezza in questa storia è che ci sono due persone che parlano di lei come fosse un oggetto, si scrivono 400 messaggi, la trattano come una pezza da piedi, uno dei due è addirittura il sindaco di questa città, mentre l’altro ora è accusato di istigazione al suicidio per atto dovuto, ma non c’è mai stata l’autopsia. È tutto anomalo”.