"Un poliziotto mi identificò". La deposizione del revisore sulla morte David Rossi

Gianluca Vinci, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta: "Non c'era un solo soggetto al quarto piano, ma c'erano tanti soggetti al sesto piano e gli altri non sono stati neanche identificati"

"Un poliziotto mi identificò". La deposizione del revisore sulla morte David Rossi

Come è morto David Rossi? La verità sul manager Mps precipitato dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni il 6 marzo 2013 è ancora avvolta nel mistero. La commissione parlamentare d’inchiesta guidata dal Fdi Gianluca Vinci parte dai clamorosi risultati della scorsa legislatura, che hanno messo in evidenza clamorose scollature nelle indagini sul responsabile Comunicazione della banca senese. Interessante il racconto ai commissari del revisore che quella sera lavorava per una società esterna alla banca, su cui in quelle settimane si erano allungate le ombre di un possibile crac finanziario.

«Quella sera ero presente in Rocca per motivi di lavoro, sono un revisore legale dei conti, finimmo di lavorare poco prima delle 21, scesi dalle scale e incontrai una persona che poi si qualificò come poliziotto, mi chiese i documenti e mi identificò», rivela il consulente Gianni Fanti. «Chiesi cosa era successo e mi disse, non ricordo le parole esatte, che era successa una disgrazia». I suoi uffici erano in direzione opposta a quelli di Rossi, lo stesso Fanti ammette di «non aver sentito nulla» anche perché «l’ufficio era lontano dalla tromba delle scale» ed «era impossibile che sentissi qualcosa».
Davanti al vicolo dove fu ritrovato il corpo di David Rossi, morto dopo una lunghissima agonia ripresa dalle telecamere della banca Fanti ammette di non aver visto il cadavere («non mi affacciai») e sottolinea di non averlo mai conosciuto.

Nelle scorse settimane aveva fatto discutere la perizia del medico legale Robbi Manghi, incaricato dalla commissione assieme al tenente colonnello dei carabinieri Adolfo Gregori, del Ris di Roma, secondo cui le lesioni lacero-contuse sul polso sinistro di David Rossi sarebbero «poco compatibili con una caduta a stampo di quel tipo» e avrebbero origine non dalla caduta ma da altra causa, «come una pressione esercitata in altro modo». Anche la dinamica della caduta - tragicamente immortalata dalle telecamere della banca - non aveva convinto l’esperto». Come sappiamo l’orologio di Rossi (un Sector Expander cronografo con un cinturino nero di caucciù) non si vede dalle immagini, come se qualcuno gliel’avesse strappato mentre lo teneva per un braccio.

Sappiamo che la scena del delitto potrebbe essere stata compromessa, come ha ammesso l’ex ufficiale dei carabinieri Pasquale Aglieco chiamando in causa alcuni magistrati (la cui posizione è stata archiviata), così come sappiamo che un killer rivendica di averlo ammazzato. Si tratta di Giandavide De Pau, il cosiddetto killer delle prostitute che a Roma Prati ha ucciso tre donne straniere nell’estate del 2022 ed ex autista del boss di camorra Michele Senese.

L’assassino che si è autoaccusato della morte del manager Mps somiglierebbe moltissimo, soprattutto nella camminata, alla persona immortalata in vicolo Monte Pio a Siena mentre osserva il cadavere di Rossi che poi si allontana senza prestare soccorso. Anche lui dovrebbe essere presto ascoltato dalla commissione.

"Non c'era un solo soggetto al quarto piano, ma c'erano tanti soggetti al sesto piano e gli altri non sono stati neanche identificati". Lo afferma il deputato FdI Gianluca Vinci, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, commentando quanto emerso dall'audizione di oggi di Gianni Fanti. Secondo Vinci quanto emerso dall'audizione di oggi mette in luce che non furono identificate "tutte le persone che entravano e uscivano" e che "può essere entrato e uscito di tutto in quei momenti e addirittura successivamente alla tragedia". "Oggi è stato chiarito qualcosa che a mio avviso non si era mai spiegato", sottolinea Vinci secondo il quale quando si rilegge la storia di David Rossi si fa riferimento "a un soggetto che si trovava al quarto piano" nell'ufficio corrispondente alla "finestra superiore (a quella dell'ufficio di Rossi ndr), con la tromba delle scale praticamente comune e ampia e che non aveva sentito nulla ed era uscito 40 minuti dopo dai soccorsi".

"Fanti nell'audizione di oggi ha spiegato bene che si trovava al sesto piano, in un'ala diversa, non nella stanza al piano di sopra, e si trovava con altri colleghi non identificati. Non c'era un solo soggetto al quarto piano, ma c'erano tanti soggetti al sesto piano e gli altri non sono stati neanche identificati", sottolinea Vinci. "Può essere entrato e uscito di tutto in quei momenti e addirittura successivamente alla tragedia", osserva Vinci: "Se queste persone che non avevano neppure intenzione di non farsi identificare perché erano persone normalissime, che scendevano" non sono state identificate "figuriamoci se qualcuno non voleva farsi identificare", osserva il presidente della Commissione. Intanto il lavoro dell'organismo parlamentare prosegue anche sul fronte degli accertamenti tecnici: "La perizia medico legale sta andando avanti mentre per quella sull'orologio servirà un po' di tempo perché verranno fatte prove ripetute di diverso tipo".

"Verranno fatte verosimilmente anche delle prove con un manichino", continua il presidente sottolineando che verrà simulata la caduta con l'orologio. L'intenzione è poi quella, nei prossimi mesi, di "fare un confronto tra i periti all'epoca della procura e quelli della famiglia per capire eventuali discrasie".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica