Cronaca nera

"Se la prendeva con banche e fattorini". I deliri social di Angelika Hutter

L'automobilista tedesca che ha travolto e ucciso tre persone a Santo Stefano di Cadore, sui social si lasciava andare a commenti deliranti. Domani ci sarà l'interrogatorio di convalida del fermo. L'avvocato: "Non ricorda nulla dell'incidente"

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"Sono in un baratro, non ricordo nulla". Non fa altro che ripeterlo Angelika Hutter, l’automobilista tedesca che ha travolto e ucciso tre persone, tra cui un bimbo di due anni, a Santo Stefano di Cadore giovedì sera. La 32enne, che ora si trova reclusa nel carcere femminile della Giudecca (Venezia) con l’accusa di omicidio stradale, lunedì mattina comparirà davanti al gip del Tribunale di Belluno per la convalida del fermo. "Sente la responsabilità di aver ammazzato delle persone", spiega al Corriere.it il suo legale, l’avvocato Giuseppe Triolo. Intanto, emergono nuovi dettagli sui trascorsi personali della donna. "Le banche tedesche non sono sicure", scriveva sui social.

Chi è Angelika Hutter

Angelika Hutter è cresciuta ad Aholming, una piccola cittadina della Baviera. I suoi genitori sono arrivati in Germania dalla Romania quando lei era ancora una bambina. Intervistati dal quotidiano tedesco Bild, i vicini di casa raccontano di una ragazza dai modi gentili, tranquilla e molto riservata. Su Instagram, fino a qualche mese fa, condivideva foto di dipinti ad acquerello e altri lavori artigianali, come biglietti per i matrimoni e mobili decorati a mano. Ha anche un sito internet personale ma pare che con la sua attività di "artista" - si legge nella sua biografia - non sia mai riuscita a riscuotere grande successo.

Le frasi choc sui social

Lo scorso ottobre ha deciso di lasciare la Germania per intraprendere un viaggio nel sud Europa. Stando al racconto dei vicini di alcuni conoscenti, avrebbe caricato un materasso all’interno dell’auto e da quel momento sarebbe scomparsa nel nulla. In quell’auto, come è emerso durante la perquisizione dei carabinieri, dopo l’incidente a Santo Stefano di Cadore, mangiava e dormiva. Nel frattempo sui social si lasciava andare a strani farneticamenti, prendendosela coi fattorini di Ups per l'uso dei furgoncini a metano: "Anche i nazisti hanno gasato le persone", scriveva. Oppure si scagliava contro gli impiegati della Deutsche Kredit Bank paragonandoli a "mangiatori nazisti".

"Sente la responsabilità di aver ammazzato tre persone"

Qualche giorno prima di essere arrestata per il triplice omicidio, la 32enne era stata denunciata dalla polizia di Bolzano perché trovata in possesso di oggetti atti ad offendere (aveva un martello nello zaino). Ora che è reclusa nel carcere di Venezia piange e si dispera per quanto accaduto giovedì sera, quando ha travolto con l’auto il piccolo Matteo, un bimbo di due anni, il suo papà, Marco Antoniello e la nonna, Maria Grazia Zuin. "Angelika sta combattendo una battaglia interiore perché si sente addosso la responsabilità di aver ammazzato tre persone", precisa l’avvocato Triolo. "Fa continuamente riferimento a quel ‘baratro’ ma non ricorda nulla dell’incidente, come avesse rimosso ogni cosa, come se lei non ci fosse stata". Domani comparirà davanti al gip del Tribunale di Belluno per l’udienza di convalida del fermo.

Nei prossimi giorni la procura si metterà in contatto con le autorità tedesche per acquisire informazioni sul passato dell’indagata.

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