Cronaca nera

Sondrio, marocchino aggredisce una ragazza: carabiniere-eroe la salva

L’appuntato 46enne a IlGiornale.it: “L’ho visto aggredire la giovane. Mi sono avvicinato gli ho detto di togliersi da lì, lui si è alzato e ha detto “bro fatti i cazzi tuoi”

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Aggressione a Sondrio sventata da un carabiniere: un giovane di 25 anni proveniente dal Marocco stava aggredendo la ex quando l’uomo, fuori servizio, ha salvato la ragazza fermando l'aggressore. Invece di calmarsi, il giovane ha attaccato il carabiniere con violenza. Le forze di polizia sono intervenute sul posto, nel parcheggio di fronte al tribunale in via Mazzini. Ecco cosa ha raccontato il carabiniere-eroe a ilGiornale.it.

Il rumore di una bottiglia rotta e la richiesta di aiuto

Il tutto è accaduto venerdì 19 aprile. “Stavo passando in via Mazzini alle 11 di sera - racconta il carabiniere -. Ho sentito una bottiglia rotta e dei lamenti, una richiesta d’aiuto. Lungo una stradina, ho visto un’ombra e non si capiva bene cosa fosse. Mi sono avvicinato, ho visto un’ombra. C’era una ragazza con le gambe rannicchiate sopra se stessa e una persona con una giacca nera sopra di lei”. Il racconto prosegue: “Mi sono avvicinato gli ho detto di togliersi da lì, lui si è alzato e ha detto 'bro fatti i cazzi tuoi o t’ammazzo col coltello'." L’uomo racconta che il ragazzo di origini marocchine si è alzato e lo ha colpito con quattro pugni in faccia e due calci. "Mi ha spaccato il naso. Io non ho reagito, volevo solo fare da scudo alla ragazza per proteggerla". L’appuntato prosegue: “Gli ho ribadito di andarsene e io gli ho detto di allontanarsi. A me interessava la sicurezza della ragazza, io sono pagato per fare questo”. Il carabiniere ha poi detto: “Le forze di polizia ci sono, assolutamente. Non sono abituato a rilasciare queste interviste, cerco di fare il mio e di farlo al meglio, è il mio obiettivo da anni”.

La raccomandazione del carabiniere

Il carabiniere sul tema della sicurezza ha detto: “Le ragazze devono stare attente ma non devono rinunciare ad uscire. Sicuramente sono periodi pericolosi, ogni città ha dei luoghi particolarmente critici, purtroppo capita”. L’uomo ha poi spiegato: “È importante avere sempre il cellulare vicino e chiamare il 112. Le forze dell’ordine ci sono quando la situazione diventa rischiosa. Lo facciamo per lavoro e ci crediamo molto”. Anche in quell’occasione, racconta l’uomo, nel momento stesso in cui la polizia è stata chiamata è arrivata in pochissimo tempo, “non credo ci abbia messo più di un minuto rispetto alla telefonata”, ha specificato. L’appuntato, che ha scelto di mantenere l’anonimato, ha poi detto: “Il discorso è sempre quello, si è 24 ore su 24 in servizio e questo è il nostro compito. Dopo ci sono situazioni particolari, in quel caso è stata una questione di un momento in cui la giovane era impossibilitata a chiedere supporto. Il ragazzo ha visto i lampeggianti ed è scappato”. Infine gli abbiamo chiesto come si fosse conclusa la vicenda, l’uomo ha raccontato: “La ragazza era sotto shock. È stata portata via in ambulanza, l’ho seguita in auto e sono andato al pronto soccorso con lei”. L’uomo ha il naso rotto e gli sono stati rilasciati quattordici giorni di prognosi.

La reazione della politica

Diversi i commenti da parte delle istituzioni. Oggi, domenica 21 aprile, Giorgia Meloni ha scritto un post in cui si è soffermata sull'episodio di Sondrio: “Non ha esitato un istante e, nonostante sia stato a sua volta aggredito con calci e pugni, un carabiniere fuori servizio è riuscito a mettere in sicurezza una ragazza che veniva aggredita dall'ex fidanzato a Sondrio. A lui il nostro ringraziamento e i migliori auguri di una pronta guarigione”. Anche Angelo Ciocca, eurodeputato in quota Lega, ha commentato: “Ecco l'integrazione che vuole la sinistra, col suo nocivo buonismo.

Sono questi i risultati della gestione dell'immigrazione voluta dal centrosinistra".

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