Cronaca nera

Strage di Cadore, Angelika Hutter aggredisce compagne di cella e agenti: scatta il Tso

La 32enne tedesca, che travolse e uccise Mattia Antonello, il papà Marco e la nonna materna Maria Grazia Zuin è stata sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio

Strage di Cadore, Angelika Hutter aggredisce compagne di cella e agenti: scatta il Tso

Ascolta ora: "Strage di Cadore, Angelika Hutter aggredisce compagne di cella e agenti: scatta il Tso "

Strage di Cadore, Angelika Hutter aggredisce compagne di cella e agenti: scatta il Tso

00:00 / 00:00
100 %

Angelika Hutter, responsabile della strage familiare avvenuta a Santo Stefano di Cadore la scorsa estate, torna nuovamente al centro dell'attenzione mediatica a causa di un episodio di cui si è resa di recente protagonista tra le mura carcere femminile della Giudecca di Venezia, dove si trova tuttora detenuta. Stando a quanto riferito dalle autorità, la donna ha aggredito le sue compagne di cella e le agenti intervenute per placare la sua furia: per questo motivo, quindi, si sarebbe deciso di sottoporla a un Tso.

La Hutter è divenuta tristemente nota per i fatti avvenuti lo scorso 6 luglio 2023, quando al volante di un'Audi perse il controllo dell'auto uscendo fuori strada e piombando addosso a una famiglia che si trovava in vacanza a Santo Stefano di Cadore, comune della provincia di Belluno. I cinque, padre, madre, due fratellini e la nonna materna, stavano camminando sullo stretto marciapiede della strada regionale 355 che conduce a Sappada e non poterono far nulla per evitare l'impatto. A perdere la vita furono ben tre dei cinque componenti del nucleo familiare, ovvero il piccolo Mattia Antonello, che avrebbe compiuto 2 anni il 16 luglio, il padre Marco di 48 anni e la 64enne Maria Grazia Zuin.

Detenuta dietro le sbarre del carcere femminile della Giudecca, Angelika Hutter starebbe attraversando un forte stato depressivo, forse alla base della violenza compiuta in cella, dove ha aggredito le sue compagne e il personale della polizia penitenziaria in servizio che era intervenuto in soccorso delle vittime. L'episodio ha spinto il personale medico operativo nel penitenziario a decidere di effettuare su di lei un trattamento sanitario obbligatorio.

Ieri, venerdì 5 gennaio, scadevano i sei mesi dei termini di custodia cautelare in carcere: il gip del tribunale di Belluno ha deciso di disporre una perizia psichiatrica sulla 32enne tedesca, come incidente probatorio, per cui la scadenza della detenzione preventiva è stata prorogata. I risultati della sopra citata perizia saranno depositati il prossimo 12 marzo, per cui prima almeno fino a quella data la Hutter non verrà scarcerata.

Su di lei grava l'accusa di omicidio volontario plurimo, e il legale della famiglia non crede che possano esserci dubbi circa le sue facoltà mentali al momento della tragedia. "Dalla consulenza disposta a suo tempo dal pubblico ministero Simone Marcon era emerso che l’indagata era capace di intendere e volere", dichiara infatti Riccardo Vizzi, come riportato dal Corriere."Hutter era stata sottoposta ad accertamenti psichiatrici che avevano dato un esito chiarissimo, spetterà alla procura adesso valutare il da farsi", considera l'avvocato."La situazione non ci preoccupa, ma vogliamo sottolineare come Hutter sia un soggetto pericoloso per la comunità. Deve rimanere in carcere, essere processata e condannata. Lo stato depressivo che vive ci può stare, perché ha distrutto un’intera famiglia", conclude.

Dal canto suo, il legale della 32enne tedesca, Giuseppe Triolo, prepara la strategia difensiva, anche se è presumibile che percorrerà proprio la via dell'incapacità di intendere e volere della sua assistita.

Commenti