
Macabra scoperta per i bagnanti di Chiavari, località ligure meta di vacanzieri e in questi giorni messa a dura prova in questi giorni dalle mareggiate. Dalle acque è riaffiorato un teschio, o meglio, una parte di esso, trascinato a riva dalla forza del mare. Sono riemersi resti di cranio e mandibola, che verranno analizzati per capire se appartengano, è il sospetto, ad Mahmoud Abdalla, il giovane barbiere egiziano ucciso, orrendamente mutilato e decapitato e poi gettato in mare a Santa Margherita Ligure nel luglio di due anni fa. Per l’omicidio di Mahmoud, lo scorso novembre due suoi connazionali sono stati condannati in primo grado all’ergastolo: si tratta di Ali Mohamed Ali Abdelghani, detto Bob, e Ahmed Gamal Kamel Abdelwahab, noto come Tito, entrambi superiori e datori di lavoro del giovane barbiere nel “Barber Shop Ali” di Sestri Ponente.
Le indagini
Le indagini sul recente ritrovamento del cranio sono affidate al pm di turno, Alberto Landolfi, che potrebbe coordinarsi con la collega Daniela Pischetola, titolare del fascicolo sull’omicidio. Il processo d’appello è previsto per ottobre.
Per quanto riguarda il teschio ritrovato, l’ipotesi che possa appartenere al giovane egiziano non è l’unica al momento considerata, soprattutto vista la lunga distanza temporale dal fatto. Tuttavia, gli inquirenti, in particolare i carabinieri che hanno seguito le indagini sin dall’inizio, sono determinati a fare piena luce sulla vicenda.