Uomo di 60 anni colpito a morte con una abat jour: in manette la compagna

Una donna di 50 anni residente in provincia di Ancona è finita in manette con l'accusa di omicidio volontario: avrebbe ucciso il compagno sessantenne colpendolo alla testa con una abat jour

Uomo di 60 anni colpito a morte con una abat jour: in manette la compagna
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Avrebbe colpito il compagno alla testa utilizzando un corpo contundente, a quanto sembra una abat jour. E per lui non ci sarebbe stato nulla da fare: nonostante i soccorsi, l'uomo è deceduto. In manette è però finita la compagna Alessandra Galea, di 50 anni, che resta al momento la principale sospettata: gli indizi sin qui raccolti fanno pensare più ad un omicidio che ad un incidente. Anche se l'arrestata ha negato l'intenzione di voler uccidere il convivente e secondo il suo avvocato avrebbe agito per difendersi. Gli inquirenti stanno ad ogni modo cercando di fare definitiva chiarezza su quanto avvenuto nelle scorse ore a Fabriano (una cittadina situata in provincia di Ancona, nelle Marche) dove ha perso la vita un operaio di 60 anni. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, si chiamava Fausto Baldoni e il forte sospetto è che ad ucciderlo sia stata come detto proprio la convivente. Secondo gli investigatori, sembra profilarsi un nuovo delitto riguardante una coppia, a pochi giorni di distanza dalla morte di Giulia Tramontano e dal conseguente arresto del fidanzato Alessandro Impagnatiello.

In questo caso però, sarebbe stata la donna ad uccidere l'uomo. Sulla base dei primi riscontri, tutto sarebbe iniziato nella serata di ieri. Ad allertare le forze dell'ordine sono stati a quanto pare i parenti della vittima. I militari dell'Arma sono giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco, che hanno aperto la porta dell'appartamento nel quale vivevano i due. E il sessantenne giaceva sul pavimento immobile, con una vistosa ferita al capo. A quel punto è stata chiamata un'ambulanza, con i sanitari del 118 che hanno prestato a Baldoni le cure del caso per poi condurlo presso l'ospedale locale. L'uomo era apparso fin da subito in condizioni gravissime e i soccorsi si sono rivelati vani, mentre la donna non era a quanto sembra in casa: subito dopo il fattaccio si sarebbe allontanata e i militari l'avrebbero rintracciata in una delle vie limitrofe. Si è perciò aperta la fase più delicata, ovvero quella della ricostruzione della dinamica dei fatti: si cerca innanzitutto di capire cosa abbia scatenato la violenza.

L'ipotesi principale sembrerebbe attualmente portare ad una banale discussione degenerata e terminata nel peggiore dei modi: si sospetta che la cinquantenne abbia ad un certo punto afferrato una abat jour e l'abbia utilizzata per colpire a più riprese il convivente (forse alle spalle) facendogli perdere i sensi. Sarà in ogni caso l'autopsia (già disposta) a fornire maggiori dettagli sull'accaduto. L'abitazione della coppia è stata inoltre posta sotto sequestro. La donna si trova attualmente in stato di fermo nel carcere femminile della vicina Pesaro. Ed è in attesa di essere interrogata dal gip, con l'interrogatorio che dovrebbe concretizzarsi entro mercoledì prossimo: l'accusa per lei è di omicidio volontario.

L'accaduto ha infine riportato alla ribalta un episodio di cronaca risalente al 2014, che ha come protagonista la sorella di Alessandra Galea: Consuelo Galea fu accusata di aver ucciso la madre settantaseienne fracassandole la testa con un fucile da softair, ma venne a quanto pare prosciolta per incapacità totale di intedere e di volere.

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