Un terzo dei contribuenti italiani dichiara, all’anno, un reddito inferiore ai 10 mila euro. La percentuale, peraltro, cresce nel Meridione, dove è il 40% dei cittadini a prendere meno della soglia in doppia cifra, mentre nel Centro il numero si "ferma" al 28%, contro il 24% del Nord. Bene, ciò significa che se – in media – un terzo degli italiani ha una busta paga più o meno simile agli euro previsti dal reddito di cittadinanza.
Motivo per il quale il rischio, ben concreto, è che il sussidio cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle non spinga in realtà a cercare un posto di lavoro e possa provocare invece anche la ricerca di un'occupazione in nero, così da avere la doppia entrata garantita mensilmente.
Il provvedimento tanto caro al mondo pentastellato, infatti, prevede per un single anche fino a 780 euro al mese, 9.360 euro l'anno. Il reddito di cittadinanza, ricordiamolo, è anche esentasse.
Come spiega Repubblica, sarebbero infatti circa 12 milioni le persone – su 41 milioni – che vivono grazie a un reddito in linea con quello di cittadinanza.Insomma, una controversa misura di contrasto della povertà che rischia, però, di disincentivare la ricerca di un lavoro.
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