Dalla palestra alle violenze in Duomo: chi sono Abdallah e Ibrahim

Hanno 21 e 18 anni, provengono entrambi dalle periferie e vengono definiti "bravi ragazzi" da amici e conoscenti, ma gli inquirenti dicono altro

Dalla palestra alle violenze in Duomo: chi sono Abdallah e Ibrahim

Le forze dell'ordine hanno svolto un lavoro complesso e certosino per individuare gli aggressori di piazza del Duomo della notte di capodanno. Il branco, composto in prevalenza da ragazzi stranieri e di seconda generazione, ha agito compatto per molestare le 9 ragazze finora individuate, che hanno denunciato o che sono state individuate tramite le telecamere di sicurezza. Prima sono state avvicinate da uno del branco, che con qualche scusa le ha importunate. Poi, improvvisamente, sono state travolte da un'orda di persone, spintonate, immobilizzate, passate da un ragazzo all'altro, buttate a terra, spogliate, palpeggiate ovunque, graffiate e pure rapinate. Questa è la dinamica ricostruita dagli inquirenti per almeno 6 delle 9 vittime. Per le aggressioni di capodanno due ragazzi sono già finiti in carcere.

Si tratta del 21enne Abdallah Bouguedra e del 18enne Mahmoud Ibrahim, provenienti entrambi dalle periferie. Pare che non abbiano mai avuto contatti prima di quella maledetta notte di capodanno e che si siano incrociati casualmente nei pressi della piazza durante i festeggiamenti per il capodanno. Entrambi, ora, si dicono innocenti.

Chi è Abdallah Bouguedra

Abdallah Bouguedra è nato a Torino da genitori marocchini, che ora lo difendono e lo definiscono un "bravo ragazzo". Ma le immagini amatoriali e delle videocamere di sorveglianza della zona del Duomo direbbero altro. Avrebbe afferrato una delle due ragazze tedesche, dopo che il branco le aveva inseguite e accerchiate, e avrebbe partecipato alla sua denudazione. Non pago, avrebbe anche picchiato un giovane, anche lui nordafricano, che stoicamente si era intromesso per difendere quelle due ragazze. Lo difende chi lo conosce da tempo, lo difendono i parenti e gli amici. Ma la polizia che qualche mattina fa ha effettuato la perquisizione nella sua casa è andata a colpo sicuro: cercava un giubbotto rosso e un paio di jeans strappati. E li ha trovati.

Fondamentali le testimonianze di chi era in quel momento in piazza, le immagini delle videocamere di sicurezza ma anche i social, dove Abdallah Bouguedra non lesina foto e commenti. Si mostra spesso impegnato nel suo passatempo preferito, l'allenamento in palestra. Quasi un'ossessione per lui quella del fisico perfetto, scolpito e muscoloso. Sui social fa sfoggio dei bicipiti, si fotografa davanti allo specchio in pose plastiche per mettere in evidenza il corpo tornito. Una passione forte quasi quanto quella per gli abiti di marca e le boutique di lusso, che amava frequentare prima di rientrare nella sua casa della periferia torinese.

Chi è Mahmoud Ibrahim

Voleva festeggiare il capodanno a Milano ed è partito da quartiere Barra di Torino, estrema periferia settentrionale della città caratterizzata dai palazzoni popolari, che Abdallah Bouguedra è partito per raggiungere il Duomo. Qui avrebbe incontrato per la prima volta Mahmoud Ibrahim che, invece, a Milano ci vive. In diversi frame dei filmati di videosorveglianza sono vicini. Mahmoud Ibrahim indossa una giacca invernale dalla quale spunta un cappuccio verde fluorescente e anche quest abiti sono stati ritrovati dalla polizia durante la perquisizione nella sua abituazione nella periferia di Milano. Secondo l'accusa, lui avrebbe partecipato anche a una seconda aggressione, avvenuta circa mezz'ora prima nei pressi della Galleria con le stesse modalità.

Lui non è nato in Italia, è arrivato qui da solo due anni fa dall'Egitto. Il padre, presso l'abitazione del quale è stato rintracciato, si dice sicuro della sua innocenza. Ma le ricostruzioni degli inquirenti, al momento, dicono ben altro.

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