Il ministro della Salute Roberto Speranza, in una intervista al Corriere della Sera, ha parlato del vaccino tanto atteso. “Non so quale sarà il giorno e quale il vaccino giusto, ma penso che il traguardo non sia troppo lontano. Il contratto con AstraZeneca prevede le prime dosi a fine anno".
A chi andranno le prime dosi di vaccino
Ha inoltre spiegato che inizialmente si avranno poche dosi, due o tre milioni, e il problema principale sarà decidere a chi darle. La proposta del ministro è che il vaccino sia gratuito e che venga dato prima agli operatori sanitari e agli anziani con patologia, in particolare agli ospiti delle Rsa. Speranza ha detto di essere ottimista e di vedere finalmente la luce in fondo al tunnel, anche se crede che l’autunno non sarà facile e si dovrà usare ancora la massima cautela. Il livello di attenzione dovrà essere tenuto ad altissimo livello fino all’arrivo del vaccino. E sul vaccino antinfluenzale ha assicurato che non mancano le dosi.
Anche se, ha sottolineato il ministro, adesso la situazione in Italia è diversa da quella di altri Paesi europei. Per questo motivo ha smentito la voce di un possibile nuovo lockdown. Anzi, l’idea sarebbe proprio quella di riaprire, anche le scuole. “Ci sono le condizioni per riaprire in sicurezza tutte le scuole a settembre. Le linee guida approvate all’unanimità con Regioni, Province e Comuni ci dicono cosa fare in presenza di positivi o focolai. Il Paese deve fare ancora passi avanti e riaprire la scuola è la cosa più importante” ha asserito Speranza che ha anche aggiunto che sicuramente ci saranno casi positivi. L’auspicio è che siano pochi e questo dipenderà anche dalla capacità di rispettare le tre regole fondamentali: mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani. Si è detto inoltre convinto che il governo riuscirà a dare 11 milioni di mascherine alle scuole.
La colpa è del Cts
Sul fatto che i verbali del Comitato tecnico scientifico abbiano svelato che il Piano del governo per l’emergenza Covid esisteva, e che il governo lo aveva invece smentito, il ministro ha detto: “Non era un piano, ma uno studio in itinere su scenari potenziali e diversi tra loro, iniziato dai nostri scienziati a metà febbraio e completato a marzo”. Ha poi sottolineato che quel documento non è mai stato secretato dal governo, ma che fu il Cts a scegliere il vincolo di riservatezza. Nessun buco decisionale per Speranza, ma piuttosto un merito fare quello studio. Che però non è stato del tutto applicato. Ma anche qui Speranza ha la risposta più o meno pronta, asserendo che qualcosa è stato applicato, altre valutazioni no perché erano solo ipotetiche. Sulla possibile sconfitta alle regionali, il ministro adduce la colpa al fatto che in molte regioni la maggioranza sia divisa.
“Governare insieme il Paese ed essere divisi nei territori è un limite che va assolutamente superato. Il mio auspicio è che gli elettori siano migliori di noi e facciano nelle urne quello che noi non siamo riusciti a fare prima” e questa è la speranza anche del centro-destra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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