Cronache

Attracco avvenuto: scatta lo sbarco-invasione

Continuano gli sbarchi sulle coste italiane: Ocean Viking porta altri 306 extracomunitari. L'approdo ad Augusta

Attracco avvenuto: scatta lo sbarco-invasione

Le coste italiane continuano ad essere prese d'assalto dalle navi Ong, ormai sicure di trovare il cosiddetto porto sicuro nel nostro Paese: anche oggi, come annunciato questa mattina, è avvenuto lo sbarco della Ocean Viking ad Augusta (Siracusa).

Altri 306 immigrati clandestini hanno dunque raggiunto la penisola, dopo essere stati recuperati nelle acque del Mediterraneo. Ciò avviene, fra l'altro, a pochi giorni di distanza dal maxi sbarco verificatosi al porto di Trapani, dove la Sea Eye 4 ha condotto ben 800 extracomunitari, col beneplacito del governo. Completamente inutile l'appello dell'ex vicepremier Matteo Salvini, che in un duro messaggio si era rivolto all'attuale ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ed a Luigi Di Maio: puntualmente ignorata da Malta, la Sea Eye 4 ha chiamato e Roma ha risposto, assegnandole un punto di approdo.

La stessa storia si è ripetuta per la Ocean Viking. Dopo aver trascorso alcuni giorni in mare, l'equipaggio della nave Ong ed i cittadini stranieri ospitati a bordo hanno infine ricevuto la risposta sperata. Stamani l'esultanza e la comunicazione dell'attracco nel primo pomeriggio al porto di Augusta.

Il personale dell'organizzazione non operativa Sos Mediterranee parla di una notte interminabile, con onde alte fino a 4 metri, vento fortissimo, lampi e pioggia. Vengono inoltre ricordate le 9 richieste cadute nel vuoto, a partire dal primo recupero, avvenuto lo scorso 1 novembre. Dopo la comunicazione del porto, l'equipaggio ha mostrato grande sollievo per lo sbarco, e la nave ha raggiunto Augusta anche con un certo anticipo, dato che il suo arrivo era previsto per le 15. "La Ocean Viking ha appena ormeggiato nel porto di Augusta, in Sicilia, dove sbarcheranno i 306 superstiti soccorsi da 9 giorni a questa parte", ha annunciato Sos Mediterranee, che ha poi spiegato che molte delle persone a bordo, a causa del maltempo, hanno accusato anche dei malesseri: "Il mal di mare e il freddo hanno ulteriormente indebolito molti dei sopravvissuti".

"Si può dire che quasi tutti sono stati male, con mal di mare. Il ponte era ricoperto di acqua, e le persone erano ammonticchiate nell'unico punto sopraelevato.

Le abbiamo messe a dormire anche nei container dove normalmente teniamo gli attrezzi, sul tavolo da lavoro dove facciamo la riparazione dei gommoni, perché non c'era altro posto", è la testimonianza riportata da FanPage del soccorritore Alessandro Porro.

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