Coronavirus

Ultima beffa sul vaccino Pfizer: "Mancano siringhe, non le dosi"

Le siringhe di precisione in alcuni centri vaccinali non sono ancora arrivate, usando le standard una quantità di farmaco viene sprecata

Ultima beffa sul vaccino Pfizer: "Mancano siringhe, non le dosi"

A mancare non sarebbero le dosi di vaccino, quanto piuttosto le siringhe di precisione che servono per estrarne la giusta quantità da iniettare. Questa la denuncia fatta da alcuni centri vaccinali in diverse regioni italiane, tra le quali la Lombardia, la Sicilia e l’Emilia-Romagna. "Non mancano dosi di vaccino Pfizer, ma le siringhe di precisione che permettono di estrarne la quantità giusta non sono proporzionate alle fiale: se avessimo quelle potremmo sempre avere sei dosi per fiala e non 5, così come ha suggerito l'Aifa, e tentare di colmare il gap" viene affermato da alcuni centri.

Questa settimana gli strumenti di precisione non sono arrivati, mettendo nel caos la campagna vaccinale. Per quanto riguarda invece la Calabria, il problema si è verificato la settimana precedente. E chi avrebbe dovuto farle arrivare? La struttura commissariale per l’emergenza, che fa capo al commissario Domenico Arcuri.

Cosa sono le siringhe a basso volume morto

Queste siringhe di precisione, chiamate a basso volume morto, sono importanti perché grazie al loro utilizzo si riescono a estrarre dalla fiala di vaccino sei dosi e non cinque. Lo scorso 8 gennaio il Comitato per i medicinali per l’uso umano dell’agenzia regolatoria europea, aveva reso noto che ogni fiala di vaccino non conteneva cinque dosi di vaccino, ma sei.

Dato che il nostro Paese, come gli altri europei, aveva concordato l’acquisto per le dosi e non per fiala, la Pfizer ha fatto sapere ieri che consegnerà meno fiale le prossime settimane perché avanti con le consegne rispetto a quanto concordato inizialmente, quando si credeva che le dosi fossero cinque. Grazie a questo cambiamento, l’azienda farmaceutica ha reso noto che riuscirà a fornire 2 miliardi di dosi entro il 2021, invece dell’1,3 miliardi come era stato preventivato. Le dosi di vaccino da iniettare quindi ci sarebbero anche, peccato però che a mancare siano le siringhe speciali per iniettarle.

Il vaccino c'è, le siringhe no

I centri vaccinali che ne hanno denunciato la mancanza hanno anche riferito che si stanno usando quelle per la tubercolina, che non permettono però di estrarre le sei dosi. In Sicilia si usano invece “quelle ancora in dotazione o le scorte acquistate autonomamente”. Come riportato dal Corriere, non è messa bene neanche la Lombardia. Hanno infatti spiegato che in diversi centri lombardi “si stanno comperando autonomamente o si prelevano dalle scorte dei propri ospedali. Nel nostro territorio è un problema generalizzato”. Altre strutture hanno aggiunto: “Mentre per i vaccini c’è un calendario, per le siringhe di precisione non sappiamo quante aspettarcene e quando arriveranno”.

Usando le siringhe normali è impossibile riuscire a ricavare sei dosi da una fila di vaccino. Per non sprecare nemmeno una goccia di vaccino si devono per forza utilizzare le siringhe a basso volume morto, anche chiamate a basso spazio morto.

L’Agenzia del farmaco ha spiegato che “per basso volume morto si intende la quantità di liquido che resta nella siringa e nell’ago al termine dell’iniezione”. In questo modo nella fiala dell’iniezione rimane solo una traccia del farmaco, mentre con una siringa standard la quantità di vaccino Pfizer sprecato sarebbe superiore. Il volume morto dell’insieme di siringa e ago a basso volume morto non deve superare i 35 microlitri.

Costano di più

Queste siringhe speciali costano però di più rispetto alle altre. Sono circa 2,5 volte più care. Una siringa standard può venire a costare al Servizio sanitario nazionale 0,06 euro, mentre una di quelle speciali costa circa 20 centesimi, fino a 50 centesimi sul mercato consumatori. Negli Stati Uniti lo sanno da metà dicembre che da ogni fiala si possono estrarre sei dosi ma, in mancanza di indicazioni, il surplus veniva buttato. Poi Pfizer ed Ema sono arrivate a un accordo e sono cambiate le istruzioni per somministrare il farmaco. Adesso ufficialmente ogni fiala contiene sei dosi, e viene raccomandato di usare le siringhe a basso volume morto per l’estrazione. Altrimenti non bastano le dosi. Lo scorso 6 gennaio anche la FDA ha dato la stessa autorizzazione. Per non rischiare che il 16% delle dosi già acquistate vada perduto, nei centri vaccinali devono essere usate solo siringhe a basso volume morto, e mai siringhe standard.

La replica di Arcuri: "È falso"

Non si è fatta attendere la replica del commissario per l'emergenza Domenico Arcuri che ha prontamente dichiarato che "è falso che siano state mandate ai Centri vaccinali meno siringhe di precisione. In questa settimana si è provveduto a distribuire un numero inferiore di siringhe per la banale ragione che Pfizer ci ha inviato un numero inferiore di fiale di vaccino. Cosa che proseguirà anche la prossima settimana poiché arriveranno il 20 % di fiale in meno rispetto a quanto comunicato".

Arcuri non ha mancato poi di polemizzare, asserendo di poter capire che ci sia "la volontà di distogliere l'attenzione dei cittadini dalla vera notizia che in questi giorni attenta al corretto proseguimento della campagna di vaccinazione in Italia, ovvero la mancata fornitura da parte di Pfizer delle fiale di vaccino destinate al nostro Paese, dopo aver letto dotte disquisizioni sul numero di dosi per fiala (6 anziché 5) ora apprendiamo che il problema sarebbe tornato ad essere la mancanza di siringhe di precisione".

Il commissario ha infine concluso la sua arringa assicurando che, quando riprenderà la regolare distribuzione di vaccini, le siringhe non mancheranno.

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