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Berlusconi: "Il dl liquidità garantirà solo soldi per pagare le tasse"

Imprese e commercianti saranno nelle stesse condizioni di prima. In più avranno da pagare un debito. Le denuncia del Cav

Berlusconi: "Il dl liquidità garantirà solo soldi per pagare le tasse"

Si è detto molto preoccupato Silvio Berlusconi a riguardo del Decreto liquidità, da lui stesso ribattezzato paradosso decreto di liquidità. Qualora non dovesse venire modificato, secondo il leader di Forza Italia, “arriverà a garantire alle aziende solo la liquidità per pagare le tasse. Una colossale partita di giro che lascerà imprese, artigiani, commercianti nella stessa condizione di prima, e per di più con un debito da pagare. Stando così le cose, non stupisce che diversi piccoli imprenditori abbiano già annunciato di non aver l'intenzione di farvi ricorso". Questo quanto affermato in una lettera pubblicata oggi sul Sole 24Ore che inchioda il governo giallorosso ai propri errori.

Regole macchinose e tempi lunghi

Secondo l'ex premier sono state varate delle regole macchinose che non possono funzionare. Intanto perché richiedono tempi lunghi, e poi perché tendono a scaricare doveri sul sistema bancario che non potranno essere sostenuti. Le banche sono tra l’altro già in seria difficoltà. Tante infatti le filiali che sono state chiuse negli ultimi mesi, con conseguente riduzione del personale. La garanzia non è al 100% e quindi la banca, prima del finanziamento al cliente, deve fare un’istruttoria sulla solvibilità del richiedente, assumendosi una quota di rischio che rimane a carico dell'istituto di credito.

Le proposte di Berlusconi

Nella lettera al Sole 24Ore Berlusconi ha lanciato alcune proposte che a suo parere sarebbero efficienti: “Primo: aumentare la garanzia dello Stato al 100%, così da garantire le banche sull'intero credito concesso e da eliminare quindi in toto le loro preoccupazioni sulla solvibilità dei richiedenti e la conseguente necessità di un'istruttoria, che allunga i tempi. Secondo: un'ulteriore semplificazione potrebbe essere quella di abolire la garanzia Sace sostituendola - a parità di costi per lo Stato - con un plafond di garanzia messo a disposizione di ciascuna banca da parte dello Stato stesso, in base alla relativa quota di mercato, così da ridurre ulteriormente i tempi e i passaggi burocratici attualmente previsti".

Terzo punto affrontato, quello di sostituire le procedure antimafia e antiriciclaggio con un'autocertificazione, naturalmente con pesanti pene per chi viene scoperto aver rilasciato dichiarazioni false. E togliendo ogni possibile responsabilità alle banche. Necessario allungare poi i tempi di restituzione del prestito rispetto a quelli attualmente previsti. Ultimo punto quello di sospendere gli adempimenti fiscali fino a fine anno per le imprese in difficoltà. Al momento è prevista la sospensione di soli due mesi.

"A queste condizioni, il decreto liquidità realizzerebbe davvero le finalità perseguite dai suoi proponenti e le imprese disporrebbero di uno strumento veramente efficace per fronteggiare la crisi drammatica che le attende”.

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