Anche con una telefonata semi clandestina un politico può lanciare messaggi che vanno al di là degli slogan da campagna elettorale. Soprattutto se il protagonista è stato quattro volte presidente del Consiglio e ha fondato un impero mediatico-finanziario prima di indossare suo malgrado l'ennesima casacca: quella di malato di Covid.
Le chiamate di Silvio Berlusconi dal padiglione Diamante del San Raffaele non sono state un'operazione di marketing: i suoi collaboratori giurano di essere stati colti di sorpresa dalla sua prima esternazione pubblica da degente. «Dai, fatemi salutare i miei senatori riuniti a Roma», è nata semplicemente in questo modo. E così si è materializzata l'ennesima vita del Cavaliere, un leader che ha sempre amato scandire il suo percorso con i continui ruoli ricoperti, anche i più umili da ragazzino: lo studente, l'operaio, lo chansonnier, il costruttore, il tycoon tv, l'editore, il presidente del Milan, l'uomo di partito, l'uomo di Stato. E dall'altra sera un altro ancora: quello di testimonial anti Covid.
Berlusconi non ha partecipato telefonicamente a un comizio elettorale in Valle d'Aosta solo per suggellare il suo immediato ritorno alla politica attiva. Le parole che hanno più colpito non sono state quelle scontate da campagna elettorale, ma quelle scaturite dal suo imprevisto status di «contagiato eccellente». Raccontare senza pudore che è stato malissimo e descrivere il Covid come «un'infernale malattia molto brutta» è il vero messaggio agli italiani. E non solo a quelli che lo votano e lo sostengono da 26 anni.
Il suo comportamento da normale cittadino nell'Italia colpita dalla pandemia, da febbraio in poi, è stato improntato alla massima prudenza, senza cadere nella tentazione di quegli impulsi negazionisti o mininalisti che hanno contraddistinto alcune vocii solate del centrodestra. Anzi, si è irritato moltissimo nel vedere in primavera eventi di piazza della coalizione con troppi cittadini accalcati e politici con mascherine messe male o assenti del tutto. Raccontano le persone a lui più vicine di un lockdown impeccabile trascorso in gran parte nell'abitazione della figlia Marina a Valbonne, in Provenza, con mille precauzioni e misure di sicurezza reiterate fino al contagio imprevisto. Contatti evitati, tamponi richiesti a collaboratori e ai rari visitatori.
Il suo ricovero al San Raffaele ha stemperato anche in fretta stucchevoli polemiche sulla ricostruzione della catena che l'ha portato alla positività. La vera lezione di Berlusconi non è politica, ma sanitaria: fate attenzione a questa brutta bestia che può mordervi quando non ve l'aspettate.
È un virus feroce e beffardo che può risparmiare miracolosamente soggetti dai comportamenti a rischio e colpire invece chi ha fatto di tutto per evitarlo. Non rideteci sopra, non abbassate le mascherine quando servono. Fidatevi di voi, ma credete anche ai vecchi saggi che stanno lottando per sconfiggerlo.
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