Bici elettriche truccate, fioccano i sequestri a Napoli. Sono stati ben ventisei i provvedimenti di fermo amministrativo disposti dai carabinieri che hanno controllato i mezzi a pedalata assistita che scorazzavano per il centro cittadino.
I militari hanno allestito una postazione di controllo nella centralissima piazza del Plebiscito di Napoli, dotata di rullo per verificare le prestazioni (effettive) di quei mezzi. Hanno sottoposto i "velocipedi" elettrici a tutta una serie di controlli tecnici su quelle bici che, almeno in teoria, dovrebbero andare piano perché il motore dovrebbe solo agevolare chi la guida nel pedalare con meno fatica.
Invece, una volta posizionati sul rullo e collegate le biciclette ai terminali di verifica, è emerso che in tanti avevano fatto modificare la bici elettrica per farne una specie di motorino, del quale finivano per avere tutte le caratteristiche e potenzialità.
Per questo sono fioccati sequestri e contravvenzioni, contestate oltre cento violazioni al codice della strada che vanno dalla guida senza casco fino alla mancanza di assicurazione e di carta di circolazione e della targa. Sono stati sottoposti al fermo amministrativo i ventisei “falsi” scooter.
Sulle biciclette elettriche c'è, da tempo, un braccio di ferro che (non di rado) si consuma nelle aule di tribunale.
Alcuni giudici, a prescindere dalle modifiche come quelle scoperte a Napoli, le hanno considerate come ciclomotori a tutti gli effetti e, perciò, inseriti nella normativa che impone - a cui li guida - di indossare il casco, di provvedere alla copertura assicurativa e di ottenerne l'immatricolazione. E la capacità della bicicletta di muoversi autonomamente dalla pedalata è stata individuata come discrimine per l'individuazione della categoria di veicoli a cui associare i mezzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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