Torino, Milano, Bologna chiedono il "sì" alle bici in contromano

La proposta è stata bocciata in commissione Trasporti, ma c'è chi sta dalla parte dei ciclisti

Le bici in condivisione del Bikemi milanese, davanti al Duomo
Le bici in condivisione del Bikemi milanese, davanti al Duomo

È giusto che i ciclisti possano andare in contromano nelle strade a senso unico? No, secondo la commissione Trasporti alla Camera, che accolto la scorsa settimana un emendamento presentato da Scelta Civica. Sì, secondo Torino, Milano e Bologna, città che hanno firmato una lettera aperta indirizzata al ministero, per chiedere che il "senso unico eccetto bici" sia reintrodotto nel codice della strada.

"Abbiamo lavorato al testo per più di un anno - ha commentato l'assessore milanese e delegato Anci per la viabilità Pierfrancesco Maran alla Stampa -, se nulla cambia ci troveremo con un codice stradale arretrato e inadeguato".

Introdurre il "senso unico eccetto bici", in effetti, affiancherebbe l'Italia a Germania, Belgio, Spagna e Paesi del Nord e altri Stati che in Europa hanno già preso provvedimenti in questo senso.

I dati su scala continentale parlano di una modifica al codice che non comporterebbe un aumento di incidenti, a patto di segnalare il controsenso in maniera chiara.

Dopo la decisione della Camera, un'opinione diversa potrebbe ora essere espressa dalla commissione Trasporti del Senato, dove la norma potrebbe essere reintrodotta.

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