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"C'è il primo accordo": dove si potrà fare il vaccino in vacanza

Piemonte e Liguria hanno concluso l'accordo interregionale per il vaccino in vacanza: il protocollo inviato al generale Figliuolo

"C'è il primo accordo": dove si potrà fare il vaccino in vacanza

La Regione Piemonte e la Regione Liguria hanno firmato il Protocollo d'intenti per la reciprocità vaccinale Sars Covid-19, valido per i residenti nelle due regioni che, per motivi turistici si spostano da una regione all'altra e vi permangono per almeno 7 giorni. A firmare l'accordo sono stati Giovanni Toti per la Liguria e Alberto Cirio per il Piemonte. L'obiettivo dell'operazione è portare il vaccino a quante più persone possibili, bypassando il problema della somministrazione durante le vacanze estive. Per molti italiani, infatti, la partenza per le vacanze rappresenta un ostacolo per la somministrazione della seconda dose. Chi la riceve in queste settimane, infatti, rischia di dover fare la seconda in piena estate, costringendo a cambiare i piani per le partenze.

Il protocollo d'intesa dovrà essere ora inoltrato al generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario generale per l'emergenza Covid. Il generale è già stato informato sulle operazioni delle due Regioni, che attendono il suo via libera. I paletti per far valere l'accordo di reciprocità come stipulato da Regione Piemonte e da Regione Liguria sono molto stretti. Non basta, infatti, prenotare il weekend di vacanza per ottenere la vaccinazione ma è necessario che la vacanza nel territorio regionale ospitante abbia una durata di almeno una settimana. Stando ai numeri della stagione turistica media, i liguri che scelgono il Piemonte per una vacanza sono circa 50mila nel periodo estivo mentre sono 250mila i piemontesi che si trasferiscono nella vicina regione costiera.

Come spiega La Stampa, il protocollo prevede che le due Regioni ora allineino i reciproci sistemi informatici inerenti i registri vaccinali. Poi, dal 15 giugno al 15 settembre, i liguri potranno utilizzare i punti vaccinali piemontesi e viceversa per effettuare la prima dose del vaccino o il richiamo. Il certificato di avvenuta vaccinazione verrà regolarmente inviato all'anagrafe vaccinale nazionale e poi si provvederà a fare gli aggiustamenti del caso, con il conguaglio delle dosi tra le due Regioni.

"Questo accordo non mi pare una cosa particolarmente stravagante ma pragmatico e concreto. Se uno pensa di vendere l'ombrellone, la camera d'albergo e il vaccino in tre giorni all inclusive, probabilmente eccederemo un filo rispetto al nostro dovere istituzionale. E su questo ci lavoriamo per la campagna del 2022", ha scherzato Giovanni Toti. "Se uno pensa che andando in vacanza, finite le scuole, in Liguria, anzichè affrontare le autostrade liguri, che non sono esattamente una passeggiata di salute in questo periodo, riesce ad avere il vaccino credo sia un ragionevole servizio, che non impegna più di tanto le sanità regionali e ci consente di continuare la campagna vaccinale. Mi sembra una precauzione di buon senso per la salute", ha concluso Toti.

"Trovare un accordo nazionale per vaccinarsi in vacanza è complicato ma ciò non toglie che si possa procedere ad altre intese territoriali", ha detto Alberto Cirio, che poi ha proseguito: "Si tratta di un accordo apripista ma saremo ben lieti se dovessero seguirci altre Regioni".

A tal proposito, infatti, c'è l'ipotesi di ampliare alla Valle d'Aosta: "C’è un ragionamento anche con la Valle d’Aosta con cui collaboriamo già anche su altre questioni".

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