Coronavirus

Caffè al bar e matrimoni: la road map delle riaperture

Ecco cosa cambia con la road map di Draghi. Per il ledaer leghista numeri per riaprire anche al chiuso e alla sera

Caffè e matrimoni: la road map delle riaperture

Ormai ci dovremmo essere: le riaperture sono sempre più vicine. Anche per bar e matrimoni la situazione dovrebbe presto cambiare. E un po’ lo ha fatto capire anche il ministro della Salute Roberto Speranza che sembra sempre più propenso alle riaperture anche se “con ragionata fiducia”. Allentare le restrizioni è anche un buon biglietto da visita per i turisti che non aspettano altro che tornare a visitare l’Italia. Come riportato dal Corriere, fonti di governo parlano di un Draghi favorevole a riaperture“sicure e ragionate, decise con la testa sulla base dei dati”.

La cabina di regia

E per oggi, lunedì 17 maggio, è attesa la riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi. Tanti i temi da affrontare. Saranno presenti anche gli esperti del Comitato tecnico scientifico, Brusaferro e Locatelli. Quest’ultimo suggerisce al premier di riaprire gradualmente, così come della stessa idea è il segretario del Pd Enrico Letta che in più occasioni ha attaccato Salvini per il suo pressing relativo alle riaperture. Dopo la riunione di oggi, tra martedì e giovedì sarà la volta dell’incontro con le Regioni, infine toccherà al Consiglio dei ministri dare il via libera al provvedimento che finalmente renderà libero il nostro Paese da tante costrizioni. Nella road map saranno scandite tutte le tappe delle riaperture per l’estate di italiani e stranieri. Probabilmente nel decreto verrà definita una data anche riguardante la ripartenza dello sci. La cui serrata questo inverno aveva creato non poche polemiche.

Coprifuoco

Da diverse settimane uno dei temi principali sembra quello riguardante l’orario di inizio del coprifuoco. Con la Lega da una parte che spinge per abolirlo del tutto, e Speranza dall’altra che preferisce invece procedere gradualmente al suo addio definitivo. Il ministro ha infatti spiegato che “con i dati in miglioramento possiamo allentare e poi superare il coprifuoco. È possibile grazie alle misure adottate, ai comportamenti della maggioranza delle persone e alla campagna di vaccinazione”. Nella stessa direzione anche Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, che ha ribadito la necessità di arrivare all’abolizione del divieto. Forse anche per togliere l’attenzione dal pressing di Matteo Salvini.

Difficile che venga scelto di abolire fin da subito la norma, più facile invece che venga ritardato di una o due ore l’orario di inizio, come chiesto dalle Regioni. Secondo il ministro del Turismo Massimo Garavaglia l’addio definitivo alla norma povrebbe arrivare il 2 giugno, in coincidenza con la festa della Repubblica. Ieri, dopo ben 7 mesi, per la prima volta i decessi sono risultati sotto la soglia di 100 al giorno. Prima della cabina di regia prevista per oggi il leader leghista ribadirà in videoconferenza la necessità di avviare le riaperture sia di giorno che di sera, sia all’aperto che al chiuso. Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, chiede al governo di considerare questi dati e spostare quindi l’inizio del coprifuoco almeno alle 24, per essere presto abolito”.

Matrimoni e caffè al bancone

A fare da paciere tra le forze politiche toccherà al presidente del Consiglio che fisserà le date per la ripartenza di tutti i settori ormai inattivi da troppo tempo, come per esempio le feste dei matrimoni. Probabilmente una ripartenza si vedrà tra il 15 giugno e il primo luglio, quando sarà necessario il green pass per potervi prendere parte. Per gli amanti del caffè al bancone la data fatidica potrebbe essere quella dell’1 giugno, mentre dal 22 maggio i centri commerciali potrebbero tornare ad aprire anche nei fine settimana. Secondo la road map di Metteo Salvini ci dovrebbe essere una “riapertura di bar e ristoranti al chiuso almeno al 50%, un programma di cancellazione del coprifuoco, via libera a palestre e piscine al chiuso”.

Per il momento non sembra che diremo tanto presto addio alla distanza di sicurezza e alle mascherine. Sempre nel nuovo decreto troveranno posto anche i nuovi parametri, probabilmente una dozzina, per determinare il rischio delle Regioni.

Sempre più importante sarà l’incidenza dei casi, mentre perderà peso il valore dell’Rt, l’indice di contagio.

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