Calpestò una manifestante, poliziotto a giudizio per abuso di potere

Massimiliano Addario venne fotografato mentre saliva con un piede sull'addome di una ragazza. Il giudice deve decidere se fu volontario o meno

Uno dei fotogrammi con l'agente che calpesta una manifestante
Uno dei fotogrammi con l'agente che calpesta una manifestante

Verrà processato per abuso di potere con citazione diretta a giudizio Massimiliano Addario, l'agente di polizia che nell'aprile 2014 venne ripreso mentre calpestava una giovane manifestante stesa terra durante una dimostrazione per il diritto alla casa tenutasi a Roma.

Lo ha disposto il pm Albamonte, racconta il Messaggero. Il gesto dell'agente, che salì con un piede sull'addome della giovane Deborah Angrisani, sarebbe stato aggravato dai futili motivi e dalla impossibilità della vittima a difendersi. Dagli atti degli inquirenti emerge che Addario avrebbe posto "un piede calzato in pesanti scarponi sul ventre della ragazza, caricando, in modo da rendere maggiore l'effetto doloroso e lesivo dell'atto", provocando lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.

Il giudice per le indagini preliminari ha però rifiutato la richiesa del pm di sospendere Addario dal servizio, giudicando plausibile la tesi dell'agente, che aveva detto di credere di essere inciampato in uno zaino. Il gip ha infatti ritenuto credibile la versione del poliziotto, che indossava il casco e guardava verso l'alto nel timore di essere raggiunto da un lancio di oggetti esplosivi.

Era l'aprile dell'anno scorso, quando una manifestazione per il diritto all'abitare con centinaia di giovani sfociò in una vera e propria guerriglia urbana con le forze dell'ordine per le strade

della capitale. Ora spetterà al magistrato giudicare se la foto che ritrae Addario mentre con il piede monta sull'addome della Angrisani rappresenti la prova di un abuso di potere o piuttosto sia uno scatto equivocabile.

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