Cronache

Spunta un video inedito del padre di Saman: dov'è e cosa fa Shabbar

Spunta un filmato inedito in cui si vede in primo piano il padre di Saman Abbas: l'uomo è stato rinviato a giudizio per l'omicidio della figlia

Screen "Quarto grado"
Screen "Quarto grado"

Dov’è Shabbar, padre di Saman Abbas? Questa è parsa essere una domanda da un milione di dollari in quasi un anno e mezzo dalla scomparsa della giovane di origini pakistane. Sono state dette molte cose a riguardo e ora Quarto Grado mostra delle immagini inequivocabili: ecco dov’è Shabbar Abbas, non è nascosto, si trova alla luce del sole.

Il filmato

Il filmato esclusivo di Quarto Grado mostra una processione religiosa che si è svolta lo scorso 27 agosto a Charanwala, paese d’origine degli Abbas, che si trova nel Punjab. È una processione in cui non sono ammesse le donne: nel video si vedono infatti solo uomini e bambini.

Ma un dettaglio non da poco colpisce lo spettatore, Shabbar Abbas, rinviato a giudizio per il presunto omicidio della figlia Saman, 18 anni all’epoca della scomparsa nella notte del 30 aprile 2021, è lì nel video, in primo piano, sulla sinistra che si batte il petto. Questo significa che è presumibilmente caduto il mistero sulla locazione dei genitori della giovane.

L’accusa sostiene infatti che Shabbar e la moglie Nazia Shaheen siano coinvolti nell’omicidio d’onore che avrebbe spezzato la vita di Saman. Nonostante le ricerche capillari delle forze dell’ordine italiane, che hanno setacciato le campagne di Novellara dove gli Abbas lavoravano e vivevano, il corpo però non è mai stato trovato.

Le parole del legale

Attualmente ci sono 5 persone rinviate a giudizio per il caso Saman. Tre sono in custodia in Italia: si tratta di uno zio, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, e di due cugini, rispettivamente Danish Hasnain, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Inoltre ci sono, tra i rinviati a giudizio i genitori di Saman, Shabbar e Nazia appunto. I due hanno lasciato l’Italia il giorno dopo la scomparsa di Saman, alla volta del Pakistan: non hanno mai più fatto ritorno nel Belpaese né hanno avuto contatti ufficiali con nessuno.

I contatti non ci sono stati neppure con il loro legale, Simone Servillo. “Non li ho mai sentiti, spero che siano loro a sentire me - ha chiarito l’avvocato a Quarto Grado - La ragione per la quale decido spesso di apparire in tv è che Shabbar e la moglie accettino di parlare con me. Direi loro che c’è un intero Paese che li ha già contattati. Ma l’Italia è un Paese civile, che dà delle garanzie. Avrei l’opportunità di una difesa ancor più efficace”.

La prima udienza del processo è atteso per il prossimo febbraio. Ma ci sono tantissimi punti ancora da chiarire, in primis: dov’è il corpo di Saman? Il movente del delitto al momento si crede che sia l’onore: Saman si era opposta al matrimonio forzato con un cugino più vecchio di 10 anni, mentre lei amava il coetaneo Saqib, anche lui residente in Italia.

Commenti