Cronache

"È lui, è lei". Così "l'uomo col binocolo" ha incastrato il trio diabolico

Il testimone chiave ha riconosciuto in aula Paola Zani e Mirto Milani, accusati di aver ucciso Laura Ziliani: i due, insieme a Paola Zani, avevano confessato

"È lui, è lei". Così "l'uomo col binocolo" ha incastrato il trio diabolico
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Il testimone chiave dell’omicidio di Laura Ziliani ha riconosciuto due degli accusati durante il processo. Si tratta di Silvia Zani e Mirto Milani, che un uomo di Pontagna, località a un chilometro e mezzo da Temù, avrebbe visto con il suo binocolo nel luogo in cui successivamente ha ritrovato un reperto importante per il caso: una scarpa appartenuta alla vigilessa e indossata al momento della scomparsa.

Cosa dice “l’uomo col binocolo”

L’8 maggio 2021 Ziliani scomparve da Temù: il suo corpo venne trovato agosto successivo, mentre a un anno circa dalla scomparsa i tre accusati del suo omicidio hanno confessato in carcere.

Claudio Marchioni, che a Quarto Grado hanno ribattezzato “l’uomo col binocolo” ha testimoniato in tribunale, dicendo di aver visto Silvia e Mirto il 25 maggio 2021 nei pressi della sua casa a Pontagna. “Mi sono fatto il caffè, mi sono affacciato alla finestra - ha raccontato in aula Marchioni - Ho notato due ragazzi che salivano in direzione Ponte di Legno. Sono arrivati a un certo punto della strada, si sono fermati, hanno iniziato a guardarsi in giro, hanno iniziato a parlare. Dopo di che il ragazzo… C’è un passaggio lì, c’è una cascina di metallo, c’è un passaggio e c’è un boschetto. Il ragazzo è entrato nel boschetto, la ragazza invece proseguiva sul bordo strada. Allora ho preso il binocolo”.

Marchioni ha spiegato di aver già visto le sorelle Zani, ma di non aver mai visto Mirto in precedenza: con il binocolo l’uomo ha notato che, all’arrivo di un’auto, Silvia si sarebbe abbassata come a raccogliere qualcosa. “Secondo me non ha raccolto nulla”, ha commentato in tribunale, descrivendo un movimento della giovane, “come se volesse nascondersi”. Marchioni è successivamente andato a controllare nel boschetto, scorgendo una scarpa e allertando i carabinieri: la prima scarpa di Laura era stata trovata due giorni prima, questa era la sua "gemella" del paio.

Quando il giudice gli ha chiesto di riconoscere i due ragazzi visti con il binocolo quel giorno, Marchioni ha risposto “È lui” quando Mirto si è alzato in piedi, mentre ha indicato Silvia per distinguerla dalla sorella Paola Zani, affermando: “Sì, è sicuro che è lei”.

Soccorsi e depistaggi

A Quarto Grado, oltre alla testimonianza di Marchioni, è stato mostrato il momento dell’udienza in cui è apparsa Erica Vallory del soccorso alpino della Guardia di Finanza. Vallory ha spiegato di aver visto nell’auto di Laura Ziliani due zaini sportivi e una busta, ma di averli visti dietro a Mirto, che non invitò a ispezionare l’auto.

Il caso Ziliani è in effetti una storia di cronaca nera che presenta molti presunti depistaggi. “Hanno iniziato un’ora e quaranta minuti dopo a depistarci tutti”, ha chiosato il sindaco di Temù Giuseppe Pasina a Quarto Grado, riferendosi a quello che viene chiamato “trio diabolico”, ovvero gli accusati del delitto.

Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, al momento della loro confessione, hanno affermato di aver ucciso Laura per difendersi a propria volta ai presunti attentati alla propria vita che, a loro dire, sarebbero stati perpetrati dalla donna. Ma gli inquirenti non hanno trovato nessun riscontro nei device digitali dei giovani. Su computer e smartphone, in base alle loro confessioni, sarebbero stati contenuti registrazioni e video capaci di inchiodare la donna. Ma, come detto, secondo gli inquirenti non ci sarebbe nulla di tutto questo.

Di contro ci sono diverse testimonianze che alludono a una certa premeditazione che potrebbe essere addebitata agli accusati. Due settimane prima della scomparsa, durante una gita con le amiche, pare che Laura si sia detta preoccupata per il disaccordo con due delle figlie (Silvia e Paola) in merito alla divisione patrimoniale.

Le amiche della vigilessa riferiscono inoltre che nel dicembre 2020 le due giovani fossero intente a fare ricerche sui veleni nella Seconda Guerra Mondiale, mentre a febbraio 2021 Laura si sarebbe sentita male durante un’escursione, affermando che sia stato il panino mangiato in precedenza.

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