Il delitto di Garlasco

Delitto di Garlasco, chi era Chiara Poggi

Chiara Poggi viene ricordata da tutti come la vittima dell'omicidio di Garlasco, ma la ragazza aveva dei sogni, dei progetti, una vita tutta da vivere e interrotta il 13 agosto 2007. Ecco chi era

Delitto di Garlasco, chi era Chiara Poggi Esclusiva
Tabella dei contenuti

Di Chiara Poggi abbiamo imparato a conoscere il volto angelico, il sorriso che nasconde un’innata timidezza, lo sguardo dolce, rimasto quello di una bambina. Di lei – protagonista e allo stesso tempo grande assente di una favola nera – si è cristallizzata un’immagine perfetta e, per questo, ancor più tragica. Chiara era l’orgoglio dei suoi genitori, il fiore all’occhiello di una famiglia semplice e unita, la prima a ottenere una laurea in Economia con 110 e lode.

Una famiglia, la sua, vissuta da sempre a Garlasco. La mamma, Rita Preda, impiegata al comune di Groppello Cairoli, il papà, Giuseppe, operaio metalmeccanico in una fabbrica. Suo fratello, Marco, iscritto – come già precedentemente lei – a un istituto tecnico. Di Chiara conosciamo la determinazione. Puntigliosa e seria, conduce gli studi con profitto. Molto riservata, coltiva poche amicizie selezionate e non esce molto spesso dalla villetta di via Pascoli acquistata con tanti sacrifici dai suoi genitori.

Dopo la laurea, conseguita nel 2006, trova subito un impiego. Comincia a lavorare nell’ufficio contabilità della Sm di Pavia, la società pubblica che gestisce le acque. Tuttavia, il clima in cui si ritrova non è dei migliori. Come può accadere, non si trova bene con alcune colleghe, in particolare con la sua superiore, e per questo inizia quasi da subito a cercare un altro lavoro. Ci riesce, viene assunta dalla Computer Sharing, a Milano, vicino alla Bocconi dove studiava il suo fidanzato, Alberto Stasi, conosciuto pochi anni prima.

La storia tra Chiara Poggi e Alberto Stasi

Alberto era la sua vita. Se infatti Chiara non aveva mantenuto che poche amicizie del liceo, amicizie che coltivava saltuariamente con qualche telefonata e sporadici incontri, il fidanzato l’aveva introdotta nel suo giro di amici, nella sua numerosa compagnia, dove Chiara si inserisce in punta di piedi. Lei non amava uscire la sera, coltivava una routine che prevedeva l’uscire di casa al mattino per andare al lavoro, il rientro con i mezzi pubblici e poi il rientro. Le pubbliche relazioni erano relegate al sabato sera, quando l’appuntamento fisso era con Alberto, che l’andava a prendere a casa aspettandola in macchina. In quattro anni, infatti, Alberto non ha mai messo piede in casa di Chiara alla presenza dei genitori.

Certo, come in ogni cittadina, più o meno tutti si conoscono. E Garlasco non fa eccezione. I genitori di Chiara sapevano chi fossero gli Stasi e viceversa, ma in quel lasso di tempo non sembrava esserci stata l’esigenza – da una parte come dall’altra – di approfondire la conoscenza. Dopotutto, gli stessi diretti interessati – Chiara e Alberto – sembravano non avere fretta. Durante la settimana si sentivano telefonicamente, raramente si vedevano di domenica e, nel corso di quattro anni, sono poche le fughe romantiche che si sono concessi, per lo più a Spotorno, dove Alberto, o meglio, i suoi genitori, avevano una casa.

Questo non vuol dire che i due non fossero legati. Chiara, in particolare, era molto gelosa del suo fidanzato. Era in effetti proprio con lui che emergeva il lato più determinato del suo carattere e, stando a quanto negli anni emerso, soprattutto da testimonianze di chi ha avuto modo di conoscere la coppia, era lei quella che tra i due progettava una vita di coppia con basi solide: una famiglia, dei figli, una casa a Milano. Un sogno di cui Alberto non era a conoscenza, un sogno rimasto tale.

Il rapporto tra Chiara Poggi e le sue cugine, Paola e Stefania Cappa

Nel maggio 2007, Chiara ricomincia a vedere le sue due cugine, le gemelle Paola e Stefania Cappa. In particolare, è con quest’ultima che sembra stringere il rapporto principale, nonostante tra le due famiglie non ci fosse una frequentazione e, soprattutto tra cugine, il clima fosse sempre stato piuttosto freddo. Questo riavvicinamento coincide con la fine della relazione tra Stefania e il suo fidanzato storico e si concretizza con visite che Stefania faceva a casa di Chiara, giusto il tempo di fumare una sigaretta, scambiare qualche chiacchiera e sfogliare insieme qualche rivista di moda.

Un bel riavvicinamento, soprattutto considerando quelli che fino a quel momento erano stati i rapporti tra le due famiglie. Tra la famiglia di Chiara e la famiglia Cappa il rapporto di parentela è dato dal fatto che Giuseppe Poggi, il papà di Chiara, è fratello della mamma delle gemelle, Mariarosa Poggi. Non emergono particolari legami dal punto di vista di frequentazione, ma Alberto ricorda che quando Chiara parlava di suo zio, il papà di Paola e Stefania, ne parlava con grande ammirazione, come di una persona potente, colta. Lo zio, Ermanno Cappa, era infatti il direttore legale della banca regionale europea.

Un riavvicinamento che combacia – stando alle testimonianze di diverse persone tra le poche amiche e le colleghe – con l’inizio di alcune preoccupazioni di Chiara legate alla salute delle due cugine, entrambe affette da disturbi dell’alimentazione. Un riavvicinamento purtroppo effimero. Dopo tre mesi, infatti, precisamente il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, la ragazza dal sorriso dolce che tutti abbiamo imparato a conoscere, incrocia un destino crudele, brutale, definitivo.

Garlasco, i dubbi sul delitto

A distanza da 15 anni dal delitto e con Alberto Stasi dietro le sbarre condannato per omicidio, cos'altro c'è da aggiungere a questa storia? Probabilmente nulla, se non ulteriori gossip di bassa lega o ricostruzioni più o meno fantasiose del perché una ragazza di 26 anni sia stata uccisa in modo così barbaro (va ricordato, infatti, che a tutt'oggi manca un movente, ndr). E se invece vi dicessimo che di cose da aggiungere ce ne sono? Se vi dicessimo che la granitica certezza di aver reso giustizia a Chiara e alla sua famiglia è tutt'altro che granitica?

Leggi anche:

html" target="_blank" data-ga4-click-event-target="internal" rel="noopener">Chi è Alberto Stasi
Delitto di Garlasco, cosa non torna
23 minuti per un massacro

Commenti