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"Colpita da un pugno". La foto choc del corpo di Lilly

Il volto di Liliana Resinovich presentava al ritrovamento segni di tumefazione: il fratello Sergio continua a non credere al suicidio e dalla sua c'è l'opinione pubblica

"Colpita da un pugno". La foto choc del corpo di Lilly

È ancora aperto il fascicolo della procura sul caso di Liliana Resinovich. Ma la consulenza resa nota suggerisce che gli inquirenti siano ancora orientati verso il suicidio, tanto più che non ci sono ancora indagati. Eppure sono diverse le cose che non tornano sul caso. E a non credere al suicidio ora non è solo la famiglia, ma anche l’opinione pubblica.

Il fratello sotto choc

Sergio Resinovich, fratello di Lilly, ha raccontato di aver visto la foto scattata al corpo immediatamente dopo il ritrovamento nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico a Trieste. L’uomo è scioccato non solo per ovvie ragioni - le è venuta a mancare una sorella in circostanze non chiare - ma anche per ciò che ha visto.

In quella fotografia - ha spiegato a ‘Chi l’ha visto?’ - vedo che lei ha preso uno schiaffo, un pugno. Perché c’è l’occhio destro tumefatto e la narice destra che è uscito sangue e anche il lato destro della bocca è insanguinato, forse la lingua”. In altre parole, a suo avviso, Liliana sarebbe stata picchiata, il che porrebbe un enorme punto interrogativo sull’ipotesi del suicidio.

Io penso - ha proseguito l’uomo - che Lilly possa essere stata tenuta in un posto e non congelata, ma tenuta a temperatura ambiente 1-2 gradi e in questo modo il corpo non si è deteriorato”. Secondo Sergio quindi, la sorella sarebbe morta il giorno stesso della scomparsa, ma il suo corpo sarebbe stato tenuto nascosto con l’“intenzione di farla ritrovare dopo”. È un'ipotesi simile a quella ventilata alla nostra redazione in un'intervista da parte dell'amico di Lilly Fulvio Covalero.

Ricostruzione volto Liliana Resinovich
Screen ricostruzione "Chi l'ha visto?"

Cosa dice la consulenza e le ipotesi legate

Liliana è scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021. Il suo corpo è stato ritrovato dopo circa 3 settimane, ai primi di gennaio 2022. Era avvolto da sacchi della spazzatura puliti, i suoi abiti erano puliti, nel suo stomaco c’erano i resti dell’ultima colazione e di un multivitaminico assunto come risulta dalla testimonianza del marito Sebastiano Visintin. Aveva una borsa quasi vuota, all’interno c’erano le chiavi di riserva, non quelle di uso comune, mai ritrovate. L’orologio, che Lilly indossava a destra, è stato trovato sul braccio sinistro. La ricrescita pilifera era assente - la donna si era depilata poco prima della scomparsa, perché il giorno precedente era stata in sauna.

Ma la procura esclude nella sua consulenza “l’intervento di mano altrui”, anche per l’“assenza di gas putrefattivo”: nei giorni della scomparsa, la temperatura a Trieste era tra 8 e 11 gradi, superiore quindi alla media stagionale, il che è incompatibile con lo stato di conservazione del corpo. Tanto più che Liliana era integra e pulita, come non fosse stata esposta alle intemperie e al passaggio di eventuali animali. Non ci sono segni degenerativi negli organi.

La consulenza fa propendere quindi verso un allontanamento volontario: Lilly si sarebbe nascosta per 3 settimane per poi suicidarsi. Ma allora come mai i vestiti, indossati il giorno della scomparsa, sono puliti? Come mai Liliana aveva ingerito le stesse cose consumate il giorno della scomparsa?

È giallo intanto anche sulle immagini delle telecamere che

hanno inquadrato la donna il 14 dicembre: nessuno le ha viste e non c’è stato riconoscimento degli scatti da parte dei famigliari “Dubito che esistano”, è la conclusione di Sergio Resinovich a “Chi l’ha visto?”.

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