Coronavirus, superati i 10mila casi in Italia

Sono 8.514 i soggetti positivi al coronavirus nel Paese, 529 casi in più di ieri. I decessi sono 631 (+168). 1.004 i guariti in totale

Coronavirus, superati i 10mila casi in Italia

C'è sempre grande attesa per il bollettino che ogni giorno riporta il numero dei casi in Italia. Parte, come sempre, dai guariti il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel suo punto quotidiano sull'emergenza coronavirus: 280 dimessi guariti in più di ieri, 1.004 in totale.

Tra guariti e decessi, i numeri crescono giorno dopo giorno: sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia, 529 in più di ieri, "ma dalla Lombardia aspettiamo un aggiornamento, il dato non è completo in attesa di ricevere l'esito di ulteriori tamponi", ha spiegato Borrelli. Il numero complessivo dei contagiati (comprese le vittime e i guariti) ha superato i diecimila: 10.149. Sale il bilancio delle vittime: 631 i deceduti in totale (rispetto a ieri sono 168 in più, 135 solo in Lombardia). Le nuove vittime "non sono decessi da coronavirus ma si tratta di persone morte che tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus", ha spiegato Borrelli. Per quanto riguarda le fasce di età, il 2% è tra i 50 e 59 anni, l'8% tra 60-69, il 32% tra 70-79, il 45% tra 80-89 e il 14% oltre i 90 anni.

In particolare, i pazienti ricoverati con sintomi sono 5.038; 877 sono in terapia intensiva (144 in più rispetto a ieri), mentre 2.599 sono in isolamento domiciliare fiduciario. "Oggi abbiamo registrato l'esigenza di fare un trasferimento di 5 malati che sono state trasferite dalla Lombardia in altre regioni, proegue l'attività di centrale remota di soccorso sanitario", ha spiegato il capo della Protezione civile. "Oggi abbiamo distribuito oltre 300 mila mascherine . Da domani ne saranno distribuite oltre un milione al giorno sulla base delle esigenze delle diverse Regioni", ha continuato Borrelli che è poi intervenuto sulla richiesta della Lombardia di chiudere tutto (tranne i servizi essenziali): "È una richiesta che deve essere considerata e valutata. Non ho elementi da fornire, li vedremo domani".

Infine Borrelli ha smentito "alcune fake news sulla Protezione civile che prevedevano scenari a firma del capo dipartimento, le quali non sono assolutamente vere, così come altre comunicazioni. Invitiamo i cittadini ad informarsi attraverso i canali ufficiali e non con le fake news che purtroppo girano anche sui social".

Per il l presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, "le misure che ci siamo detti sono misure non istantanee ma sono coerenti con i tempi di incubazione, che raggiungono i 14 giorni. Ma sappiamo che i valori più frequenti di manifestazione dei sintomi avvengono tra i 4 e i 7 giorni". Dai dati aggiornati a ieri, ha continuato Brusaferro, "ci sono circa il 5-7%" di persone che hanno contratto il coronavirus con "meno di 30 anni. Dato che conferma che queste fasce di età sono meno suscettibili, ma significa anche che il loro comportamento è fondamentale per evitare contagio".

Lombardia

Continua a preoccupare la situazione in Lombardia dove si contano ad oggi "468 decessi, 135 in più rispetto a ieri - ha dichiarato l'assessore al Welfare Giulio Gallera in conferenza stampa -. I casi positivi sono 5.791 (+322). Noi raccogliamo il dato dei laboratori e non sono dati costantemente omogenei. Segnalo che molti campioni stanno arrivando e l'aumento moderato potrebbe essere dovuto solo alla tempistica di analisi e di invio dei tamponi. Ieri i casi positivi crescevano di 1.280. I dati vanno visti in maniera più ampia nel tempo". Il numero dei ricoverati è salito a 3.319 (+505), mentre quello dei "pazienti in terapia intensiva è di 466, 26 in più rispetto a ieri. 896 i dimessi".

Ma dalla Regione arriva anche una buona notizia. "Dai dati che abbiamo esaminato, legati alla zona rossa di Lodi-Codogno, si evidenzia che quella è l'unica zona in cui l'evoluzione dell'infezione si sta invertendo, si sta riducendo e sta andando a una velocità completamente diversa rispetto ai dati della regione Lombardia", ha spiegato il governatore Attilio Fontana che è così tornato sulla richiesta della Lombardia a Conte: "Il governo si dovrà riunire domani mattina e ha dichiarato che potrà prendere in considerazione eventualmente le nuove misure legate alla posizione particolare della Regione".

"Quello che abbiamo voluto evidenziare al governo - ha spiegato Fontana- è che è necessario intervenire in maniera rigorosa perché il sistema sanitario inizia ad essere vicino ad un momento di difficoltà e non possiamo permetterci che accada, dobbiamo invertire la tendenza prima".

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