Coronavirus

Coronavirus, caos 600 euro per autonomi. Il pasticcio sul sito dell'Inps

L'Inps comunica che le domande saranno accolte in base all'ordine cronologico ma poi cancella l'informativa online

Coronavirus, caos 600 euro per autonomi. Il pasticcio sul sito dell'Inps

Ordini e contrordini sull'indennità da 600 euro da destinare agli autonomi. Dapprima il sito dell'Inps comunica che dall'1 aprile i moduli per l'indennità da 600 euro - bonus di marzo spettante agli autonomi a seguito del lockdownd disposto per l'epidemia - saranno valutate in ordine cronologico, poi nega il click day e cancella addirittura l'informativa online.

"Non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi all'1 aprile collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato", chiarisce in serata il presidente dell'Inps Pasquale Tridico. Dunque, fanno ancora testo alle disposizioni contenute nel comunicato diffuso questa mattina dall'Istituto di previdenza per cui "Da domani, 1° aprile, sarà possibile inoltrare online le domande per ottenere l’indennità di 600 euro prevista dal decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 (Decreto Cura Italia) per i professionisti e i lavoratori autonomi. Si ribadisce che non si tratta di un click day. Le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al 1° aprile, collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato che compare sulla Home page. L’Inps fornisce le istruzioni sui requisiti richiesti per ottenere l’indennità e sulla modalità di richiesta con la circolare n. 49/2020, pubblicata oggi sul sito".

Una "sparizione"decisamente misteriosa visto, fino a qualche ora fa, le indicazioni dello stesso Istituto di previdenza erano ben diverse. Il sito dell'Istituto, nelle sue istruzioni online, riportava per ogni categoria di lavoratore coinvolto, la stessa dizione: "In ragione di quanto sopra, l'Inps riconosce l'indennità in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande.

E le ragioni di "quanto sopra" sono proprio i limiti di spesa complessivi imposti dal decreto 18/2020 (Cura Italia)".

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