Coronavirus

Coronavirus, in Usa 1497 morti in 24 ore

Gli Stati Uniti segnano un record mondiale per persone morte di coronavirus in 24 ore: i decessi nella giornata di ieri hanno toccato la raccapricciante cifra di 1.497. Un numero che nessun paese aveva mai raggiunto prima

Coronavirus, in Usa 1497 morti in 24 ore

Toccato un record mondiale per numeri di decessi in 24 ore negli Stati Uniti d'America: in 1497 sono morti di coronavirus nelle ultime ore. Un macabro dato che fa capire quanto la situazione sia drammatica oltreoceano, in particolare nella città di New York dove sono morte la metà delle persone citate dal Dailymail. Il bilancio delle vittime ora è a 8.503.

Gli infetti negli Us sono 311.632 fino a sabato notte, il più alto numero di infettati di tutto il mondo. Nel frattempo Andrew Cuomo, durante una conferenza tenutasi nella giornata di sabato 5 aprile nello Javits Center di New York ha spiegato che "Questa epidemia è come un incendio. Si diffonde a velocità e sta bruciando tutto ciò che incontra sul suo cammino facendo sì che la crisi continua e che sia difficile riprendersi". La Cina ha già teso la mano alla metropoli inviando mille respiratori per aiutare lo stato di New York a far fronte alla crisi. L'apice ancora deve essere raggiunto, lo si aspetta per la settimana prossima. Ospedali e centri di raccolta dei cadaveri sono al collasso. Soltanto nello stato di New York i morti ammontano a 3.565.

Il problema degli Stati Uniti è che la parabola delle nuove infezioni non mostra un rallentamento, anzi sembra stia crescendo in maniera esponenziale con il passare del tempo. La Grande Mela ha avuto un quarto delle vittime di coronavirus di tutti e 50 gli stati messi insieme. Gli ospedali della città sono al collasso e l'immagine di cadaveri avvolti in sacchi arancioni (o lenzuola, qualora i sacchi negli ospedali fossero finiti) emergere dai vari presidi ospedalieri cittadini è quasi diventata una normale visione metropolitana. Il Wyckoff Hospital di Brooklyn è tra gli ospedali in prima linea. Lo stato di New York sta cercando nuovi forni per poter bruciare i cadaveri visto che gli stessi della città hanno aumentato gli orari di lavoro restando in funzione quasi 24 ore su 24. Ai famigliari è precluso di vedere le vittime di coronavirus neanche se vicini al decesso; questa misura, adottata anche in Italia, è usata per prevenire i contagi.

Un impiegato del New York Presbyterian Hospital ha dichiarato di aver fatto moltissime telefonate nella settimana appena trascorsa per annunciare la morte di qualcuno. Ogni turno è pieno di chiamate da fare a famiglie delle vittime: "È qualcosa di terribile nel chiamare una persona e dirle che il suo caro è morto. Allo stesso tempo si deve anche dire che a causa delle disposizioni governative per prevenire la diffusione del virus non potranno più vederlo".

Il Dr. Joshua Rosenberg, primario al Brooklyn Hospital Center di terapia intensiva ha rivelato al New York Times che il suo reparto ha fatto i doppi turni la settimana scorsa. Il reparto di chemioterapia è stato trasformato in una unità spillover proprio per poter far fronte all'emergenza: "L'ospedale ha inoltre esaurito temporaneamente i nostri vestiti di plastica, il sedativo che viene utilizzato per i pazienti attaccati ai respiratori e i farmaci per la pressione del sangue".

Andrew Cuomo ha inoltre chiesto a chiunque sia nella sanità di prestare aiuto agli ospedali newyorkesi che sono quasi al "boiling point", ovvero al punto di ebollizione. Donald Trump ha annunciato di aver predisposto tutte le carte per poter inviare un migliaio di medici dalle forze armate in modo da prestare servizio alla città di New York.

Venerdì 3 aprile un annuncio: a tutto il personale sanitario cittadino, circa 85mila persone, veniva chiesto di recarsi immediatamente negli ospedali per prestare servizio e aiutare. In tutto sono arrivati in 22mila da fuori lo stato per prestare servizio nell'epicentro dell'emergenza statunitensa.

Il collasso di alcune strutture ospedaliere è previsto per la domenica odierna, mentre il picco si aspetta la settimana prossima.

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