Ponte crollato a Genova

Ponte Morandi, la Consulta: "Giusto escludere Autostrade da ricostruzione"

La Corte Costituzionale si è pronunciata sulla esclusione di Aspi dalla ricostruzione del Ponte: "Eccezionale gravità"

Ponte Morandi, la Consulta: "Giusto escludere Autostrade da ricostruzione"

Il ponte di Genova - quello ricostruito dopo un tristissimo episodio che ha procurato la morte di più di 40 persone - è un oggetto discusso in queste ore. Poco fa si è pronunciata la Corte Costituzionale, che ha disposto che l'esclusione dell'Aspi non possa essere considerata come illegittima. Aspi sta per Austrostrade per l'Italia. Una società che nei Benetton i loro azionari di maggioranza.

La vicenda sta interessando anche la linea del governo, che appare diviso su aspetti per nulla di contorno. Nel corso di poco tempo, sono emerse le motivazioni alla base della presa di posizione della Consulta: "La decisione del legislatore di non affidare ad Autostrade la ricostruzione del Ponte è stata determinata dalla eccezionale gravità della situazione che lo ha indotto, in via precauzionale, a non affidare i lavori alla società incaricata della manutenzione del Ponte stesso", hanno fatto sapere dalla Corte Costituzionale, come ripercorso dall'Agi.

C'era insomma un motivo in grado di giustificare il fatto che l'Aspi non partecipasse al processo di ricostruzione del ponte. E la decisione presa all'epoca - estate del 2018 - poteva poggiare su una base giuridica solida. Anzi, l'aver escluso la società dei Benetton può contare da oggi su una sottolineatura: "eccezionale gravità". Un'espressione basta ed avanza a spiegare lo stato delle cose. La novità potrà suscitare le reazioni della politica, che in queste ore è impegnata anche a discutere di questo caso.

Dopo le dichiarazioni del ministro De Micheli, espressione del Partito Democratico, il MoVimento 5 Stelle era stato chiamato a valutare i termini della replica: "Il ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane. Su questo il Movimento 5 stelle non arretra di un millimetro", aveva dichiarato il capo politico sino al congresso - che è stato però rimandato - Vito Crimi. La bagarre, però, riguarda appunto la gestione. La Consulta si è pronunciata attorno al "decreto Genova", che era stato promulgato nell'agosto del 2018. Sono insomma due questioni differenti.

Ci si potrebbe domandare però, dal punto di vista dell'opportunità politica, se quanto rimarcato dalla Corte Costituzionale possa in qualche modo influire sulle idee che la maggioranza giallorossa intende portare avanti sul ponte di Genova e sulla sua gestione. L'Aspi non era concorde con il decreto. E per questo la Corte Costituzionale si è pronunciata. Ma le rimostranze di Autostrade non sono state accolte dall'organo di garanzia costituzionale.

Come previsto, gli esponenti politici hanno iniziato a dire la loro. Il viceministro Cancelleri, vice della De Micheli, ha commentato la pronuncia della Consulta: "Anche la Consulta ci dà ragione: legittimo estromettere Aspi dalla ricostruzione del Ponte Morandi. Altra conferma del grande lavoro dell'allora ministro Danilo Toninelli con il decreto Genova. Perché giustizia sia fatta adesso non rimane che la revoca", ha detto il grillino. Un discorso simile è stato condiviso anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "La Consulta ci ha dato ragione, non era illegittimo estromettere i Benetton dalla ricostruzione del Ponte di Genova, il nostro decreto andava bene. Un grazie, doveroso, a Danilo Toninelli che ha sempre dato il massimo per la ricostruzione del Ponte. Adesso pensiamo a fare giustizia per le famiglie delle 43 vittime".

I grillini sono dunque convinti della bontà delle loro azioni. Resta da comprendere cosa ne pensa il Partito Democratico. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal canto suo, ha rivendicato la bontà della scelta dell'epoca: "Ci conforta che la Corte costituzionale abbia confermato la piena legittimità costizionale della soluzione normativa che venne a suo tempo elaborata dal governo".

La partita ora però si concentrerà sulla gestione del ponte ricostruito.

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