Succedeva tutto di notte, durante i giorni festivi, o quando il controllo era minore. All'ospedale Loreto Mare di Napoli il problema non era soltanto quello dei "furbetti del cartellino", un malcostume a cui le cronache ci hanno tristemente abituato. In ballo c'era un vero e proprio mercato di false lastre e Tac, da spendere appena usciti dai confini della struttura.
Fratture, traumi, ogni tipo di lesione veniva ricostruito utilizzando i macchinari dell'azienda, per fabbricare finti documenti, in un traffico in cui sarebbero coinvolte molte figure professionali, impiegati del Loreto compresi.
Se ne parlava, sottovoce, da mesi.
Ora a fare luce su quanto accadeva è un'inchiesta del Messaggero, che spiega come le analisi fittizie venissero fatte uscire dall'ospedale, per essere poi utilizzati soprattutto nelle truffe sui sinistri.Tac e documenti uscivano dal reparto di radiologia, per poi finire - a quanto sembra al momento - in una serie di pratiche di rimborsi assicurativi. Chi ci fosse dietro ancora è un mistero.
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