Coronavirus

Cos'è la regola del semaforo che imporrà le chiusure

Saranno tre gli scenari, come tre saranno i livelli di chiusura. Ma non conterà solo l’Rt

Cos'è la regola del semaforo che imporrà le chiusure

A imporre norme e chiusure sarà la regola del semaforo, così chiamata perché riferita proprio ai suoi colori: rosso, giallo e verde. Le regioni avranno il via libera o meno in base all’Rt, il tasso di contagiosità, ovvero il numero di infezioni prodotte da una persona positiva, registrato. Ovviamente il rosso indicherà il livello maggiore e quindi l’alt, mentre il verde il livello minore e di rimando il via libera. Tutto sarà basato sul documento dell’Iss che era stato condiviso mesi fa dalle Regioni e che era poi stato aggiornato lo scorso 12 ottobre.

La regola del semaforo

Quindi, avremo delle norme, più restrittive di quelle attuali, che saranno valide a livello nazionale, che sono state anticipate dal premier Giuseppe Conte in Aula, quali il coprifuoco, la chiusura di mostre e musei, dei centri commerciali durante i fine settimana, i mezzi pubblici, e probabilmente anche il divieto di spostamento da una regione all’altra. Oltre a queste, che saranno valide per tutta l’Italia, vi saranno anche altre misure, ancora più restrittive, solo nelle zone dove l’indice Rt e gli altri 21 criteri di rischio supereranno la soglia consentita. Sarà il ministero della Salute, attraverso un’ordinanza emessa dal ministro Roberto Speranza, a inserire una Regione e le sue misure di restrizione.

Come riportato dal Messaggero, lo scenario peggiore, il numero 4, che secondo l’ultimo monitoraggio settimanale dell’Iss interesserebbe alcune regioni, parlerebbe di una incontrollabilità della diffusione del virus e di criticità nella tenuta del sistema sanitario. Con valori dell’Rt superiori a 1,5.

Le Regioni che superano l'Rt

Al momento sarebbero 13 le Regioni che hanno superato l'Rt 1,5 e anche l'Rt 2. Quelle considerate più a rischio sono il Piemonte con Rt pari a 2,16, e la Lombardia con un Rt a 2,09. Subito dopo anche la Calabria con l’1,66, l’Emilia Romagna con 1,63, il Friuli Venezia Giulia con 1,5, il Lazio con 1,51, la Liguria con l’Rt a 1,54, il Molise con 1,86, la Provincia di Bolzano con 1,96, la Provincia di Trento con 1,5, la Puglia con 1,65, l’Umbria con 1,67 e la Valle d’Aosta con 1,89. Manca la Campania che però, stando agli ultimi aggiornamenti, avrebbe un Rt pari a 1,49, e quindi vicinissima alla soglia. Ma non è solo il valore dell’Rt a decidere se una regione o una provincia vanno chiuse oppure no.

Vi sono almeno altri venti parametri di rischio da tenere sott’occhio. Tra questi l'incidenza dei casi e le gravità cliniche elevate, la pressione sostenuta per i dipartimenti di prevenzione e i servizi assistenziali nelle diverse regioni. Nel momento in cui una Regione dovesse arrivare alla soglia di guardia, scatteranno in automatico i provvedimenti e le ordinanze regionali. L’Iss farà monitoraggi a cadenza settimanale. Questo vuol dire che una regione potrebbe avere per una settimana il semaforo giallo-arancione e quella dopo quello rosso o verde.

Tutto dipenderà da come saranno state seguite le regole nei sette giorni di tempo.

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