Cronache

"Covid? Basta dittatura sanitaria". In piazza il popolo contro Conte

La manifestazione sabato 5 settembre a Roma benedetta da monsignor Viganò: "Il dissenso dei cittadini dinanzi alle norme del governo"

"Covid? Basta dittatura sanitaria". In piazza il popolo contro Conte

“Una marea che monta da un oceano di guerrieri”. Non è detto sarà davvero una “data che rimarrà nella storia”, visto che i conti si faranno solo il 5 settembre quando i “no mask” si raduneranno a Roma. Quel che è certo però è che dopo Londra, Berlino, Parigi, Madrid e Zurigo ora anche l’Italia dovrà fare i conti con la manifestazione di chi dice no alle regole anti Covid.

L’appuntamento è fissato alle ore 16 di sabato in Piazza Bocca della Verità. La galassia che si radunerà sotto lo slogan “Italia Libera” sarà variopinta. Qualcuno li ha definiti le “sardine tricolore”, anche se loro respingono - almeno nella sostanza - il paragone. Sono un insieme di sigle più o meno collegate tra loro. Ci sono Forconi, movimenti, associazioni di mamme, gruppi Facebook nati qua e là. A coordinare il tutto Giuliano Castellino, vice segretario di Forza Nuova. Il partito fondato da Roberto Fiore assicura però di non voler fare “strumentalizzazioni politiche”, ma di partecipare solo “nelle vesti di genitori, nonni, zii, lavoratori, imprenditori, partite Iva, commercianti, precari e disoccupati”. Insomma: nessuna lotta partitica. Ma tanto è bastato a trasformare la manifestazione in una piazza manovrata da estremisti e negazionisti.

L’obiettivo dichiarato del corteo è quello di abbattere le “leggi Azzolina e Lorenzin”, dunque contro le regole anti-coronavirus e quelle sui vaccini obbligatori. “Non una semplice manifestazione - scrive Castellino - ma il raduno di un popolo unito, arrabbiato come non mai e deciso a liberarsi”. Un’Italia che “lotta per le libertà fondamentali non vuole essere imbavagliata e vaccinata a forza, non vuole vivere ‘alla cinese’ né finire agli arresti per un prossimo lockdown”. Probabile che di mascherine se ne vedranno poche, come già successo a Milano quando i gilet arancioni di Pappalardo si assembrarono sotto il Duomo provocando un lungo dibattito politico. Stavolta l’intenzione è quella di portare in piazza il popolo “della resistenza alla dittatura sanitaria, finanziaria e giudiziaria” che avrebbe messo in campo “un esperimento di ingegneria sociale diventato prestissimo un efficace sistema tirannico”. I nemici sono ovviamente Conte e i suoi ministri, ma anche Mario Monti (chiamato dall’Ue a presiedere la commissione per la ripresa post Covid) e “il duo M5S-PD”.

E sebbene Repubblica indirettamente accosti l’evento alle dichiarazioni di Salvini, il “popolo no-mask” è chiaro nel dire che “non tollera nemmeno Draghi o le opposizioni di sistema di Salvini e Meloni”.

A elencare i volti noti e le adesioni all’evento è lo stesso Castellino. Tra gli altri dovrebbero esserci “il popolo delle mamme e dei bambini guidato da Nonna Maura, Roberto Nuzzo e Ciro Scognamiglio”, “quello delle partite Iva” e gli “ex Gilet Arancioni”. Inoltre sono attesi tassisti, tifosi di calcio e “numerose comunità nate in rete”. Spicca la partecipazione del gruppo L’Eretico del virologo Giulio Tarro, del magistrato Angelo Giorgianni e del medico ricercatore Pasquale Bacco, che nei giorni scorsi hanno presentato un esposto contro i provvedimenti del governo Conte. Tra i nomi noti anche Alicia Erazo (Alto Commissario Internazionale Diritti Umani) e Vittorio Sgarbi, che nei giorni scorsi ha vietato ai cittadini di Sutri (dove è sindaco) di indossare la mascherina senza necessità. Ma hanno fatto esultare gli organizzatori anche gli endorsement di Giulio Occhionero, Alessandro Meluzzi, Dario Musso, Armando Manocchia, Carlo Taormina, Nino Galloni e del filosofo (leader di Vox Italia) Diego Fusaro. A benedire il tutto è arrivata pure una lettera di Monsignor Carlo Maria Viganò in favore del “dissenso dei cittadini e in particolare dei genitori dinanzi alle norme che il governo, abusando del proprio potere, si appresta ad emanare in vista del nuovo anno scolastico”.

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