Cronache

La "profezia" di Bassetti: "Quando ci sarà il picco. Poi..."

Per il virologo ci troviamo di fronte ad una situazione simile a quella dell'Inghilterra. I ricoveri? "Finché i numeri sono quelli che abbiamo avuto nelle ultime 3 settimane non c'è da preoccuparsi"

L'infettivologo Matteo Bassetti
L'infettivologo Matteo Bassetti

La curva dei contagi potrebbe raggiungere il picco intorno a Ferragosto: questa l'ipotesi avanzata dal virologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

Situazione come in Inghilterra

Commentando il report pubblicato dall'Iss in cui viene evidenziato un leggeto calo dell'indice Rt arrivato a 1,56, il medico afferma che, giunti a questo punto il dato non può essere più tenuto molto in considerazione. "L'Rt scende ma l'incidenza sale. Ragionevolmente è pensabile che questa ondata di contagi e non di ricoveri, raggiungerà il picco nel giro di una settimana, per Ferragosto potremmo essere al picco: questo vuol dire che dopo Ferragosto inizieremo a vedere la discesa", spiega infatti Bassetti ad Adnkronos Salute. "Insomma quello che abbiamo già visto in Inghilterra. Noi stiamo riproponendo, con un mese e mezzo di distanza, esattamente quello che è già successo in Inghilterra: crescono, crescono i contagi, non c'è un aumento significativo dei ricoveri e nemmeno dei decessi, si arriva a un picco e poi si scende".

Il commento sul green pass

Quanto all'introduzione della certificazione verde, il direttore della Clinica di Malattie infettive del San Martino si è detto molto soddisfatto: "Come si dice, meglio tardi che mai". Per Bassetti la questione green pass per le scuole doveva essere affrontata prima, anche perché una quota di insegnanti non è ancora vaccinata e per essere in regola con i richiami è necessario circa un mese. I tempi adesso sono stretti.

Giusto, secondo il virologo, l'obbligo di green pass per gli studenti maggiorenni. "Io però spingo ancora forte perché, magari un po' più avanti, si riesca a pensare anche all'obbligatorietà per quanto riguarda gli studenti 12-17enni", ha aggiunto. "Noi abbiamo già il 10% delle vaccinazioni obbligatorie per la scuola in Italia, quindi sinceramente non ci troverei nulla di male ad avere anche questa come vaccinazione obbligatoria".

Stesso discorso per quanto riguarda il mondo del lavoro: "Io sono dell'idea che anche i luoghi di lavoro dovrebbero essere sicuri. E quindi il passo successivo debba essere quello del green pass".

La spiegazione di La Vecchia

Intanto, mentre il dibattito sul certificato verde resta acceso, pare proprio che la cosiddetta quarta ondata del virus stia cominciando a rallentare. A prevedere il raggiungimento del picco intorno a Ferragosto anche il docente di Epidemiologia alla Statale di Milano Carlo La Vecchia che, durante un'intervista concessa a Il Corriere, aveva dichiarato: "Se continua a scendere, fra una settimana anche l’Rt potrebbe scollinare sotto l’1 e sarebbe la conferma che l’ondata si sta livellando per poi spegnersi. Le previsioni che possiamo fare ora sono diverse e migliori rispetto a dieci giorni fa".

Il numero dei ricoveri

Anche per quanto riguarda il numero dei ricoveri nel reparto di terapia intensiva, Matteo Bassetti ha voluto tranquillizzare, spiegando che è importante fare attenzione a quali pazienti vengono conteggiati. "Cominciamo a non contare più quei soggetti che sono diventati negativi al virus, perché non è corretta una conta di questo tipo. È evidente che, se sommi un mattone e un muro, quel mattone fa andare il muro sopra una certa misura", ha dichiarato il virologo. In terapia intensiva, infatti, sono "ancora ricoverate persone della terza ondata".

"È evidente che ci saranno sempre dei ricoveri finché ci sono dei contagi, perché soprattutto quando riguardano i non vaccinati, purtroppo i pazienti finiscono in ospedale. E anche qualcuno dei vaccinati finisce in ospedale, perché sono i cosiddetti 'non responder'", ha ammesso Bassetti, commentando il Monitoraggio settimanale sull'andamento di Covid-19. "Finché i numeri sono quelli che abbiamo avuto nelle ultime 3 settimane non c'è da preoccuparsi.

È chiaro che, se ci dovesse essere un'impennata dei ricoveri, bisognerebbe capire che cosa fare e correre ai ripari".

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