Quindi, oggi...

Covid declassato a influenza, aliquote rosa e ddl Zan: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la festa "social" della Nazionale, l'orto subacqueo e Lucarelli contro Meloni

Covid declassato a influenza, aliquote rosa e ddl Zan: quindi, oggi...

- scopriamo qual è la soglia di decessi da coronavirus che possiamo considerare “accettabili”. Lo ha detto Sergio Abrignani, immunologo dell'università Statale di Milano e componente del Cts. Secondo il luminare bisogna osservare la Gran Bretagna: “Lì hanno declassato la pandemia a influenza e dal 19 luglio riaprono”. Il motivo? Hanno accettato di “avere 1 morto ogni 1000 infetti”, come l’influenza. Perché per un raffreddore “non si è mai chiuso un Paese”. Domanda: sarà accettabile alle latitudini italiane un ragionamento simile?

- non contenti di aver gufato prima della finale e durante tutto l’Europeo, al Fatto Quotidiano ora si gettano sui focolai post festeggiamenti. Il titolo di oggi “Notti magiche inseguendo il Covid” e “siamo pronti alla morte” sono di cattivo gusto. Anche perché non è ancora certo che la gioia europea porterà a nuovi decessi. Non successe al tempo della Coppa Italia del Napoli né dello scudetto dell’Inter. Ma in fondo fare i catastrofisti è facile: se sbagli previsione, nessuno ti dirà nulla e alla peggio passi per “eccessivamente prudente”; se ci azzecchi, invece, diventi una sorta di Vate da ascoltare ogni giorno. Ruolo troppo semplice

- guardo le foto della festa della Nazionale a Roma. I calciatori sul bus scoperto hanno il cellulare in mano per fare video. Tutti, dico tutti, i tifosi in strada fanno lo stesso. Nessuno che viva il momento senza passare dallo schermo del cellulare, ma solo per avere immagini identiche a quelle di altre centinaia di persone. Ha senso?

- incomprensibile pezzo di Elsa Fornero sulla Stampa. Un articolo in teoria incentrato sulle lacrime, a partire da quelle azzurre, ma che a leggerlo uno diventa matto. Non ha filo. Non si capisce. Salta di pala in frasca come Tarzan e Jane. Al di là del contenuto, su cui è meglio stendere un velo pietoso, ci sono frasi da poesia dell’horror. Robe tipo: “Mancini, prototipo quasi britannico dell’italiano che si impegna” (ma che vol dì?). Oppure: “…sono gocce di terribile dolore che si confondono l’acqua del Mediterraneo, rendendola più salata” (come, scusi?).

- ho perso dieci minuti di tempo per leggere e rileggere questo passaggio del pezzo della Fornero. Sempre sulle lacrime, scrive: “Quelle trattenute di Kane, secondo l’insegnamento che si impartisce (o si impartiva?) ai bambini in Inghilterra di non piangere mai, di tenersi tutto dentro, e quelle a singhiozzo di Saka, nato a Londra ma di origine nigeriana, che forse non le ha lesinate in altri momenti della sua vita”. Scusate, ma voi avete capito che senso ha?

- dopo le quote rosa, arrivano le aliquote rosa. Siete donne? Le tasse nella vostra busta paga peseranno di meno. Per fortuna arriva il ddl Zan e anche io potrò auto-percepirmi signorina

- nel 2019 una giovane donna uccise un padre di famiglia investendolo in auto. Due anni dopo si è suicidata, straziata dal senso di colpa. A volte la cronaca ci ricorda quanto sappia essere infame, e complicata, la vita

- a proposito di ddz Zan, rissa senza esclusioni di colpi oggi in Senato. Il Parlamento ormai si scalda solo per temi così, quando il sipario si alza e va in scena tutto il teatro tipico della politica dell’Aula di Palazzo Madama. Da vedere con i popcorn

- simpaticissima, si fa per dire, battuta della Lucarelli su Giorgia Meloni e il ddl Zan. “Ieri ha detto che i bambini hanno bisogno di un padre e una madre, lei è cresciuta senza padre e sa cosa significa. Considerato che è diventata la leader del primo partito italiano al 20,8% dimostra che si cresce benissimo lo stesso. Grazie”. Se una cosa del genere l’avessero scritta, chessò, su una “orfana” di sinistra qualsiasi sai che patatrac

- piccola segnalazione: si stanno inventando l’orto subacqueo.

In pratica tra poco anzichè coltivare i pomodori in un campo ci troveremo a farli crescere sotto acqua in assenza di terra. Roba astrofisica, ma incredibilmente affascinante

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