Dirigente di Forza Nuova pestato a Palermo, chiesto il giudizio immediato

La richiesta della procura palermitana contro due degli aggressori del dirigente forzanovista Massimiliano Ursino, massacrato in strada a febbraio

Dirigente di Forza Nuova pestato a Palermo, chiesto il giudizio immediato

Non si mettono bene le cose per Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, i due esponenti del centro sociale "Anomalia" di Palermo che nello scorso febbraio furono arrestati per l'aggressione al dirigente di Forza Nuova Massimiliano Ursino.

Era il 20 febbraio quando il capo della sezione provinciale del movimento di estrema destra venne bloccato in strada nel capoluogo siciliano, legato e pestato selvaggiamente. La violenza fu tale che il dirigente di Fn venne ferito alla testa a furia di calci. Immediatamente gli inquirenti orientarono le ricerche in direzione degli ambienti dell'estrema sinistra palermitana, in particolare verso alcuni centri sociali della città.

Oggi, a distanza di due mesi e mezzo, la procura del capoluogo siciliano ha chiesto l'applicazione del giudizio immediato: ora la palla passa al giudice per le indagini preliminari, che nei prossimi giorni deciderà se convalidare o meno la richiesta del sostituto procuratore Daniele Sansone e del procuratore aggiunto Ennio Petrigni.

Codraro e Mancuso, indagati per lesioni aggravate, però non sono

gli unici finiti sotto inchiesta: sono almeno altre sei le persone che nella sera del 20 febbraio avrebbero partecipato al pestaggio di Ursino in via Dante. Fra loro anche una ragazza che riprese il tutto con un telefonino.

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