Coronavirus

Dubbi liberali

Abbiamo applaudito la velocità con cui il Consiglio dei ministri ha varato i suoi primi provvedimenti e ci siamo anche fatti un po' sedurre dall'effetto speciale che è il decisionismo

Dubbi liberali

Abbiamo applaudito la velocità con cui il Consiglio dei ministri ha varato i suoi primi provvedimenti e ci siamo anche fatti un po' sedurre dall'effetto speciale che è il decisionismo. Non che ne fossimo a digiuno, perché l'autorevole Draghi era anche amabilmente autoritario. Però c'erano delle urgenze, fra cui un rave in corso e provvedimenti in scadenza in materia di giustizia e di Covid. Ma adesso è il momento di fare un bilancio su quanto può considerarsi liberale e quanto invece, a nostro parere, il Parlamento farebbe bene a migliorare nei sessanta giorni di tempo di cui dispone per modificare e approvare, pena la decadenza.

Si tratta di inaugurare un processo virtuoso che armonizzi le nature di un governo che non è di destra-destra, ma di destra alleata con le sue componenti liberali. Ottima la tempestività con cui il ministro dell'Interno ha fatto adottare un provvedimento che ha reso illegale il rave di Modena, col risultato che i partecipanti senza opporre resistenza hanno levato le tende e se ne sono andati. Molto bene. Ma non interamente. La nuova norma vieta raduni di migliaia di giovani su terreni e case private come è accaduto la scorsa estate nella zona di Bracciano, con il bilancio di aziende agricole distrutte, stupri, furti, consumo di sostanze gravemente dannose alla salute e un morto in circostanze non chiarite. Ma il provvedimento va oltre, vietando riunioni di più di cinquanta persone anche su suolo pubblico, spiagge, montagne o spazi collettivi. Troppa grazia. Fino a prova contraria i cittadini hanno diritto a riunirsi su suolo pubblico esercitando un diritto costituzionale: non può esistere il reato di pubblica festa in luogo pubblico.

E poi il Covid. La presidente ha dato il «liberi tutti» ai medici che si sono ribellati alle leggi dello Stato non vaccinandosi e che per questo sono stati allontanati dalle corsie. Ora possono tornare vittoriosi con la scusa che manca personale e quindi possono circolare camici bianchi sporchi, con la spavalderia di chi ha fregato le leggi dello Stato. Non era un governo di destra?

Meloni ha detto cose discutibili sulla scienza sostenendo che, mancando le evidenze, lei non poteva comprimere le libertà individuali. Ora, le scienze si dividono in quelle matematiche create dall'uomo e quelle che affrontano la natura. Queste procedono per tentativi, errori e correzioni senza poter fornire certezze, perché agiscono per tentativi ed errori raggiungendo il successo come hanno fatto i medici americani che hanno prodotto i vaccini.

Purtroppo, si è da tempo consolidata una visione della destra-destra indulgente con i No Vax e ideologicamente nemica della scienza empirica. Così, credendo di sottrarsi al pregiudizio ideologico, la presidente non si è forse resa conto di aver agito in senso inverso.

La libertà e la salute sono beni non trattabili e per questo è auspicabile che il Parlamento introduca le correzioni necessarie.

Commenti