Cronache

La mossa di Grillo & Co. per avere lo sconto di pena

I legali dei ragazzi pensano al rito abbreviato per evitare il carcere. E adesso spuntano le intercettazioni in caserma che possono inguaiare il gruppetto

La mossa di Grillo & Co. per avere lo sconto di pena

Alla fine sul caso Ciro Grillo è arrivata la svolta: la procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio per il figlio del garante del Movimento 5 Stelle e dei suoi tre amici genovesi. L'udienza preliminare è stata fissata per il 25 giugno: si terrà alle ore 14 davanti alla gup Caterina Interlandi, che sarà chiamata a decidere se mandare o meno i ragazzi a processo. I legali dei quattro giovani starebbero prendendo in seria considerazione e quindi valutando di proporre - in caso di processo - il rito abbreviato. Una mossa che consentirebbe di ottenere in maniera automatica lo sconto di un terzo della pena, di evitare il dibattimento in aula e di scongiurare la possibilità del carcere in caso di condanna.

Grillo smentito dagli amici

Nei giorni scorsi Grillo jr ha reso delle dichiarazioni spontanee per chiarire alcune circostanze, ribadendo che Silvia "era consenziente", che "era tutto un gioco" e che "nessuno l'aveva fatta bere". E avrebbe poi aggiunto di non essere lui a comparire in quelle foto oscene scattate a Roberta (nome di fantasia) mentre stava dormendo: "Non sono io ad aver fatto quelle cose alla ragazza assopita sul divano, in quel momento io ero andato a dormire". Tuttavia la posizione di Ciro non è perfettamente simmetrica alle ricostruzioni fornite dai suoi amici.

Le versioni di Lauria e Capitta rischiano di diventare un boomerang per Grillo. Il primo infatti, riporta La Repubblica, avrebbe così descritto quegli attimi: "Inizialmente eravamo io e Capitta e ci scattiamo le foto a vicenda, poi arriva Grillo e credo che la foto gliel'ha scattata Edoardo". Una linea che sembra combaciare con quella di Capitta: "Le abbiamo fatte un po' tutti. Anzi, Ciro ha anche un video. Quando parlo di 'tutti' intendo io, Lauria e Grillo, perché Corsiglia non c'era".

Le intercettazioni in caserma

È emerso inoltre un dettaglio di grande importanza. Stando a quanto appreso da La Stampa, a fine agosto 2019 - oltre un mese dopo la denuncia per il presunto stupro - i quattro ragazzi erano stati convocati nella caserma di Genova Quarto per il sequestro dei cellulari. Qui, fatti accomodare in una sala d'attesa dove erano piazzate alcune microspie, i componenti del gruppetto di Ciro Grillo si sarebbero fatti scappare qualche frase da cui sarebbe trapelata forte preoccupazione per video e foto scattate e su quanto scritto nelle chat dopo il 17 luglio 2019. Vi abbiamo già parlato degli

html" data-ga4-click-event-target="internal">sms choc spuntati nelle conversazioni in cui si parla di "3 vs 1", in cui si ammette di essere "ubriaco marcio" e di aver "fatto un casino".

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