Cronache

Dall'Africa fino a Lampedusa: i movimenti del killer islamista

Grazie alle telecamere di sorveglianza e ad alcune testimonianze, è stato possibile ricostruire e riprendere tutti gli spotamenti di Aouissaoui Brahim in Italia prima di recarsi a Nizza. Qui il 29 ottobre ha ucciso tre persone all'interno della cattedrale di Notre Dame

Dall'Africa fino a Lampedusa: i movimenti del killer islamista

L'unico buco nella ricostruzione del percorso con cui il terrorista Aouissaoui Brahim ha potuto raggiungere la Francia, portando a termine l'attentato terroristico all'interno della cattedrale di Nizza del 29 ottobre scorso, riguarda oramai lo spostamento da Genova a Ventimiglia. Il quadro per il resto appare oramai delineato.

Dalla Tunisia a Lampedusa

L'attacco alla cattedrale della città francese, in cui il terrorista armato di coltello ha ucciso tre persone, è avvenuto nella mattina del 29 ottobre. Poche ore dopo si è scoperto che Brahim era sbarcato a settembre lungo le coste italiane, per la precisione a Lampedusa.

Il viaggio del tunisino è iniziato, come ricostruito in un articolo di Giovanni Bianconi e Guido Olimpio sul Corriere della Sera, dalla città di Sfax, nel sud della Tunisia. Era il 18 settembre e Aouissaoui Brahim sale a bordo di un barchino assieme ad altre dieci persone. Per compiere la traversata non ha versato un soldo. Si è presentato nella spiaggia di Sfax con delle taniche di benzina, proponendo un baratto: il carburante in cambio del viaggio. Lo scafista accetta. Ed è lui stesso a raccontarlo dopo essere stato fermato a pochi passi da Nizza dalla polizia francese a ottobre. Ahmed Ben Amor, questo il suo nome, ha guidato il barchino fino a Lampedusa. Ma non è un complice di Brahim, infatti gli inquirenti transalpini lo hanno rilasciato. Da lui si sono fatti raccontare il comportamento del terrorista durante la traversata.

Brahim è stato descritto come un tipo schivo, isolato. Stava in disparte nell'imbarcazione, in Tunisia trafficava carburante da qui la sua scorta barattata con il viaggio. Non aveva, secondo questa ricostruzione, alcun complice a bordo. E, dettaglio da non sottovalutare, non voleva apparire nelle foto che gli altri migranti si scattavano prima di arrivare a Lampedusa.

Dalla Rhapsody alla Sicilia

Una volta giunto in Italia, Brahim è stato portato prima all'interno dell'hotspot di Lampedusa, successivamente a Porto Empedocle. Qui è salito a bordo della nave Rhapsody, usata dal Viminale per la quarantena dei migranti. Il mezzo è arrivato a Bari il 9 ottobre. Pochi giorni dopo al suo interno è stato scoperto un focolaio di coronavirus. Lo stesso Brahim risulterà positivo al tampone dopo l'attentato di Nizza.

Sbarcato nel capoluogo pugliese, in tasca ha il foglio di via dall'Italia. Ma lui, come scoperto nei giorni scorsi, è riuscito invece a tornare in Sicilia. Qui è stato aiutato dal figlio di un'amica della madre. Quest'ultimo, anch'egli irregolare, agli investigatori italiani ha raccontato di avergli trovato un lavoro nei campi per la raccolta delle olive ad Alcamo. Poi gli ha dato venti Euro per l'acquisto di un biglietto della Sais, l'azienda di trasporto che gestisce alcune delle tratte dalla Sicilia a Roma.

Dalla capitale a Genova prima dell'attentato

Brahim sarà salito a bordo dell'autobus Sais il 26 ottobre. Questo perché in un filmato delle telecamere di sorveglianza del 27 ottobre, alle 6:15 è stato visto scendere dal mezzo proveniente da Palermo a Roma Tiburtina. Le telecamere lo hanno seguito anche nella stazione della metro B della capitale, che lui ha preso per andare alla stazione ferroviaria di Roma Termini. Il tunisino è apparso sempre solo, con le immagini in grado di coglierlo anche nella zona delle biglietterie. Qui ha acquistato il biglietto per l'intercity 510 diretto a Genova, delle ore 9:57. Treno in cui è stato visto salire a bordo grazie ad altre telecamere piazzate all'interno dell'area ferroviaria.

L'impressione è che Brahim non sia andato “a tentativi”, bensì a colpo sicuro: si è mosso come se sapesse quali mezzi prendere. È stato aiutato da un complice? Oppure ha consultato tabelle e orari su internet? Un interrogativo non secondario a cui si sta cercando di rispondere. Il terrorista è poi arrivato a Genova alle 16:00. Qui l'unico buco nero nella ricostruzione degli spostamenti: come ha fatto dal capoluogo ligure ad arrivare a Ventimiglia e, da qui, poi fino a Nizza? Si sa soltanto che il tunisino era nella città francese almeno 24 ore prima dell'attacco.

E che più volte è passato davanti alla cattedrale teatro del suo vile gesto.

Commenti