Cronache

Quei legami con la rete Soros della nuova star delle sardine

Già volontaria nelle campagne di Obama, Elly Schlein è nella lista dei politici graditi all'Open Society Foundations

Quei legami con la rete Soros della nuova star delle sardine

Ex volontaria nelle campagne elettorali dell'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e apprezzata dall'organizzazione del finanziere liberal George Soros (l'Open Society Foundations), Elly Schlein è la nuova beniamina della sinistra italiana. 34enne, ha sostenuto la candidatura in Emilia-Romagna di Stefano Bonaccini con la lista "Emilia Romagna coraggiosa", raccogliendo in totale 22.098 voti personali, distribuiti tra i collegi di Bologna (15.975), Reggio Emilia (3.896) e Ferrara (2.227). Un vero e proprio record per il giovane volto della sinistra nata a Lugano (Svizzera), da madre italiana e padre americano. Come si può leggere sul suo sito internet, la sua è orgogliosamente "una storia europea": il nonno materno, Agostino Viviani, è un avvocato senese fervente antifascista. Il nonno paterno, Harry Schlein, è emigrato negli Stati Uniti da una famiglia dell’Europa Orientale.

Dopo il diploma al Liceo di Lugano, nel 2004 torna in Italia, per frequentare l'Università di Bologna: prima il Dams e poi la Facoltà di Giurisprudenza. Nel 2008, di fronte alla sfida tra Barack Obama e John McCain per la presidenza degli Stati Uniti, Elly Schlein decide di non stare con le mani in mano e di partire per Chicago a fare da volontaria nella campagna elettorale di Obama. Tornerà a Chicago anche nel 2012, a formare i nuovi volontari per la rielezione di Obama. Dopo essersi laureata con due tesi sulla criminalizzazione e la sovrarappresentazione dei migranti in carcere, e sui diritti dello straniero nella giurisprudenza costituzionale, nel 2012 lavora al documentario Anija-La Nave (Istituto Luce – Cinecittà) di Roland Sejko, che racconta la fuga collettiva dall’Albania verso l’Italia di migliaia di persone sulle grandi e piccole navi. L'immigrazione e la tutela dei diritti dei migranti, dunque, sono uno dei suoi cavalli di battaglia.

Dopo aver sostenuto la candidatura di Pippo Civati alle primarie del Pd, Elly Schlein viene eletta al Parlamento europeo con 54.802 preferenze, entrnando a far parte delle Commissioni Sviluppo, Libertà civili giustizia e affari interni e Parità di genere. Nel 2016 la giovane deputata europea viene nominata relatrice per il gruppo Socialista e Democratico sulla riforma del Regolamento di Dublino. Da sempre attenta ai temi legati all'ambiente, ai diritti e all'immigrazione, ha deciso di appoggiare Bonaccini in Emilia Romagna alle ultime elezioni. Poi quel video con Matteo Salvini che l'ha fatta conoscere a un gran numero di elettori. "Matteo, sono una tua ex collega all'Europarlamento, ti ricordi?", aveva detto a Salvini fermandolo dopo un comizio. "Devo farti una domanda- aveva spiegato la giovane -. Perché non siete mai venuti alle 22 riunioni sui negoziati per l'accordo di Dublino?".

Grazie al suo impegno a favore dei migranti e della "società aperta", Elly Schlein è stata inserita in tempi non sospetti nella lista degli eurodeputati "amici" del finanziere George Soros, grande sostenitore del partito democratico americano. Come ricorda Italia Oggi, la lista è stata compilata dall'organizzazione "filantropica" Open Society Foundations, che opera come lobby politica per conto del miliardario, ed è tuttora reperibile sul web (https://legacy.gscdn.nl/archives/images/soroskooptbrussel.pdf), anche se alcuni interessati hanno smentito ogni legame. La Schlein vi risulta inserita non solo nell' elenco complessivo (pagina XV), ma anche in quello degli "amici" più attivi sui temi cari a Soros, a pagina 67.

Proprio come Soros, l'esponente di Emilia Coraggiosa è una fan delle Sardine, che ha difeso a spada tratta anche in tv dopo la foto con Luciano Benetton e Oliviero Toscani che ha creato non pochi grattacapi al movimento di Mattia Santori.

"Non guardiamo solo il dito che indica la luna, sono stati invitati a Fabbrica di Oliviero Toscani" ha detto ospite di La7 in una delle sue (numerose) apparizioni televisive. La sinistra italiana ha la sua Alexandria Ocasio-Cortez?

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