Cronache

Per fare fronte alla crisi un sindaco del Cilento "conia" banconote per i bisognosi

Già nelle prossime ore verrà immessa in circolazione una prima tranche di 30mila euro, impiegata per l’acquisto di alimenti, mascherine, guanti e kit tamponi per i meno abbienti

Per fare fronte alla crisi un sindaco del Cilento "conia" banconote per i bisognosi

Chi fa da sé, fa per tre. È questo il motto che ha messo in pratica, per la gioia dei residenti, il sindaco di Santa Marina, piccolo centro del Golfo di Policastro, nel Salernitano. Il primo cittadino Giovanni Fortunato ha coniato nuove banconote per un valore totale di 100mila euro da utilizzare come buoni spesa per le famiglie bisognose. Già nelle prossime ore verrà immessa in circolazione una prima tranche di 30mila euro, impiegata per l’acquisto di alimenti, mascherine, guanti e kit tamponi per i meno abbienti.

Ma il sindaco è andato oltre e per combattere l’emergenza Covid-19 intende utilizzare la nuova moneta anche per pagare l’affitto degli alloggi per il personale sanitario dell’ospedale di Sapri, in caso venga scelto come presidio anti-Coronavirus. Il “denaro” è stato stampato con tagli di 50 centesimi, 1 euro, 5 euro e 10 euro ed è stanziato con fondi comunali.

“Ogni foto scelta su queste banconote rappresenta un luogo significativo di Santa Marina – ha detto il sindaco Fortunato – un modo per sentirsi uniti in questo particolare momento di crisi”. Le banconote potranno essere utilizzate dai cittadini in tutto il territorio comunale. Fortunato, già consigliere regionale del gruppo Caldoro Presidente, è attualmente punto di riferimento nel Cilento di Fratelli d’Italia, non nasconde la sua indignazione contro l’Europa.

“La stampa di queste “banconote” – spiega Fortunato – è anche una provocazione all’Europa che ci ha completamente abbandonati. L’Italia farebbe bene a lasciare l’euro e a tornare alla lira. Solo in questo modo si salverebbe il Paese”. Continuano, in ogni caso, le iniziative fai da te per contrastare l’avanzata del virus in Campania. Lo scorso 27 febbraio i finanzieri avevano sottoposto a sequestro circa 10mila mascherine, rinvenute in una parafarmacia di Varcaturo e messe in vendita con una percentuale di rincari esorbitante rispetto al prezzo di acquisto e di vendita in altri esercizi commerciali.

Il rincaro variava a seconda del modello delle mascherine protettive e partiva dal 300% per finire all’assurdo rincaro del 6150%. Il controllo era arrivato nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, atte a verificare ipotesi di reato riguardanti manovre finanziarie speculative su prodotti sanitari e disinfettanti. A seguito dell’emergenza scaturita dalla diffusione dell’infezione Covid-19, questo tipo di materiali o agenti disinfettanti sono diventati difficilmente reperibili sul mercato e si è notato un aumento ingiustificato dei prezzi di vendita.

Il gruppo della Guardia di finanza di Giugliano, su richiesta della Procura, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari, nei confronti della parafarmacia di Varcaturo. Il valore dell’attività commerciale è stato stimato in circa 400mila euro. Le mascherine protettive sottoposte a sequestro, a seguito di un provvedimento del Pubblico Ministero della Procura di Napoli Nord, sono state cedute al loro reale valore di mercato all’ospedale Cotugno di Napoli. I finanziari della compagnia di Giugliano, hanno effettuato la consegna della fornitura agli incaricati dell’Azienda ospedaliera dei Colli, così da poter essere utilizzate dall’ospedale Cotugno di Napoli che, com’è ben noto, rappresenta il polo principale e di riferimento nel fronteggiare l’emergenza sanitaria del Covid-19.

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