La strage dei bimbi in Texas

Dal Killer oltre 100 colpi. E la polizia ammette: "Un errore non fare irruzione"

Strage alla Robb Elementary School: il colonnello McCraw ha vuotato il sacco sugli errori commessi dalla polizia texana. L'ufficiale in comando sul luogo del massacro riteneva che "non c'erano bambini in pericolo"

Dal Killer oltre 100 colpi. E la polizia ammette: "Un errore non fare irruzione"

Il killer andava fermato subito. Non farlo "è stata una decisione sbagliata. Punto". Il colonnello Steven McCraw non ha potuto fare altro che ammettere l'errore. Dopo giorni di silenzi e di imbarazzi, è arrivato così il mea culpa della polizia texana su quella strage che si sarebbe potuta evitare. Perché nella gestione della folle sparatoria alla Robb Elementary School, gli errori ci sono stati. Eccome. Ritardi, omissioni, scelte sbagliate: clamorose inavvertenze hanno trasformato la follia omicida di Salvador Ramos in una vera e propria carneficina.

"È stato un errore non fare irruzione nell'aula", ha ammesso il colonnello McCraw, capo del dipartimento di pubblica sicurezza dello Stato. Nessun tentativo giustificatorio, nessuna scusa: in un'attesa conferenza stampa tenuta davanti a una fitta schiera di microfoni, il funzionario di polizia ha spiegato che il comandante in loco non riteneva ci fossero bambini a rischio. "Era convinto che il killer si fosse barricato e di avere più tempo per accedere all'aula. Ovviamente sbagliava", ha ammesso il colonnello, senza nominare esplicitamente il comandante in questione. La sua - ha sentenziato McCraw - "è stata una decisione sbagliata. Punto. Non ci sono scuse".

Secondo i media locali, il responsabile a cui spettava la decisione sul da farsi è il capo della polizia scolastica, una forza locale formata da quattro poliziotti e un detective. Figure rivelatesi del tutto inadeguate a gestire la folle azione del killer. Il colonnello McCraw, poi, ha anche riconosciuto gli errori che da giorni i genitori delle vittime imputavano alla polizia: ritardi, scarso coordinamento, valutazioni sbagliate. Una volta arrivate le forze speciali della Border Patrol Tactical Unit dal confine con il Messico, gli agenti scolastici li avevano persino costretti ad aspettare fuori dalla scuola per circa un'ora. E intanto, all'interno dell'istituto, Ramos seminava la morte.

Il dettaglio ancor più incredibile, poi, è quello legato all'azione stessa degli incursori, che - entrari nella scuola - hanno cercato il bidello per farsi aprire la porta dell'aula in cui si era rinchiuso il killer. La notizia, circolata nei giorni scorsi, è stata confermata dal capo del dipartimento di sicurezza, che a un tratto - incalzato dalle domande dei giornalisti - ha ceduto allo sconforto e alla commozione. Secondo quanto emerso dalla ricostruzione del colonnello, nemmeno gli operatori del numero d'emergenza 911 erano stati pronti a rispondere alle chiamate provenienti dalla scuola, come quella della piccola Amerie, scoperta e uccisa dal killer.

Travolto dalle storie dolorose della tragedia consumatasi a Uvalde, il colonnello ha vuotato il sacco, fornendo anche un'ulteriore notizia sul mistero dell'agente scolastico che doveva essere di guardia alla Robb Elementary. In un primo momento la polizia aveva detto che l'uomo si era confrontato con il killer fuori dall'istituto e non lo aveva fermato, mentre McCraw ha riferito di una sua assenza.

Così, tra errori e incompetenze, gli oltre 100 colpi sparati dall'omicida hanno ucciso anche la reputazione delle forze locali di sicurezza.

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