L'autogol di Speranza. Quarantena? Già arrivati i tifosi del Galles

Sono attesi più di 3mila tifosi a Roma per la partita di Euro2020 Italia-Galles. Il Lazio si "blinda" per scongiurare la diffusione della variante Delta

L'autogol di Speranza. Quarantena? Già arrivati i tifosi del Galles

Domenica sera, allo stadio Olimpico di Roma, si giocherà Italia-Galles, terza gara degli azzurri per la fase a gironi degli Europei di calcio. Secondo le previsioni, tra oggi e domani, più di 3mila tifosi dei Dragoni dovrebbero approdare nella Capitale. In realtà, alcuni sarebbero già sbarcati nella "città eterna" ieri mattina ma senza restrizioni anti-contagio. Soltanto tra 24 ore, infatti, diventerà effettiva la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che prevede l'obbligo di quarantena di 5 giorni per i viaggiatori provenienti dal Regno Unito. Tali misure si rendono necessarie per evitare la diffusione della variante Delta che, nel Regno Unito, ha segnato una nuova impennata di contagi. E il nocciolo della questione è proprio questo: c'è da stare sicuri?

I rischi

La partita della variante indiana nel Belpaese si gioca nelle prossime 24 ore. Col Lazio in zona bianca da circa una settimana, e l'arrivo imminente di 3mila persone provenienti da Cardiff, c'è il rischio di mandare all'aria tutti gli sforzi fatti sinora per venire fuori dal girone infernale della pandemia. "Probabilmente quando si fa un'ordinanza di questo tipo bisogna dare del tempo per applicarla per non bloccare le persone nel momento in cui arrivano in Italia. Ma le persone che arrivano devono essere testate senza dubbio", ammette Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Prevenzione del ministero della Salute.

Una soluzione di compromesso potrebbe essere quella di sottoporre ai test sierologici i supporters gallesi, prima e dopo l'approdo in Italia. "I tifosi che entrano all'Olimpico devono sottoporsi a due test se vogliono restare più giorni a Roma: uno 48 ore prima di prendere l'aereo, l'altro con la stessa tempistica prima dell'ingresso allo stadio. Ma questo non vuol dire abbassare la guardia", fa sapere con una nota Enrico Di Rosa, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1.

La Uefa, dal canto suo, garantisce che i voli diretti nella nostra Capitale da Cardiff sono Covid free: non si sale senza tampone e senza certificazione vaccinale. Ma una stretta sui controlli in città ci sarà, specie nel centro storico e, più in generale, nei pub dove si ritiene che i gallesi possano confluire. Infine, sono previsti fino a domani varchi d'accesso a Fontana di Trevi e piazza di Spagna.

Il parere dell'infettivologo

La domanda è: basterà una "espediente di rattoppo" - quello di sottoporre a test sierologici i gallesi - per scongiurare il rischio di contagio? "Personalmente credo che siano relative le misure di contenimento per evitare che una variante arrivi da noi. Ma non dico no alle restrizioni: anzi, vuoi perché importarla non è un bene, vuoi perché si conosceva da tempo quanto stesse accadendo in Gran Bretagna, mi chiedo se non era il caso di avviare la quarantena già nei giorni scorsi", spiega a le pagine de Il Messaggero Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma.

Secondo l'esperto, la presenza dei turisti del Galles a Roma liberi di girare "ci deve spingere a due considerazioni: la prima è che chi vive nella Capitale deve continuare a fare attenzione, l'altra è che dovrebbe essere più cauto il dibattito sull'abbandono delle mascherine, perché il rischio spesso viene dall'esterno e potremo trovarci di fronte a una beffa dopo tutti gli sforzi fatti".

Intanto, la variante Delta rischia di far saltare l'organizzazione di Euro2020. L'Uefa starebbe valutando l'ipotesi di spostare la finale dei campionati europei di calcio, che si terrà l'11 luglio, da Wembley a Budapest.

Il motivo? Una diversa politica contro il coronavirus: in Ungheria gli stadi possono essere riempiti per intero e non è richiesta alcuna quarantena a chi proviene dall'estero (come accade, invece, nel Regno Unito). Insomma, la partita sulle misure anti contagio è ancora apertissima.

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