Coronavirus

Fase 2, ecco quali sono le 4 regole per compilare l'autocertificazione

Dal 4 maggio scatta la Fase 2, ma non è affatto detto che entrerà in vigore un nuovo ed ennesimo modulo di autocertificazione. E ora spuntano le 4 regole "d'oro"

Fase 2, ecco quali sono le 4 regole per compilare l'autocertificazione

La Fase 2 scatta lunedì 4 maggio ma non sarà poi così tanto diversa da questa Fase 1. Per cui, parafrasando il celebre detto valido a Capodanno, "fase nuova, vita nuova" mica tanto. Visto che rimangono ancora molte limitazioni sia alle famiglie, sia ai lavoratori che alle aziende. Ecco, le famiglie. Come noto – e come già spiegato diffusamente ieri con il nostro speciale di servizio #antivirus – per i nuclei familiari c'è una bella novità. Sì, perché dal 4 maggio si potrà uscire di casa non solo per motivi di salute, lavoro o necessità, ma anche per andare a fare visita ai propri famigerati e cosiddetti "congiunti". Tra i quali, peraltro, dovrebbero rientrare anche gli "affetti stabili", come i partner e forse anche gli amici. Si è pensato e tuttora si pensa che per la Fase 2 dovrebbe entrare in vigore un nuovo-ennesimo modulo di autocertificazione per motivare i propri spostamenti. Il documento dovrebbe essere caricato sul portale del ministero dell'Interno all'inizio della prossima settimana, sia in versione “stampabile” e caricabile a mano, sia in quella editabile online, più comoda.

Ecco, ora però potrebbe esserci un'importante novità anche su questo fronte. Quale? Che il Viminale decida di tenere in vigore l'attuale. Però, alt: si tratta solamente di un'indiscrezione riportata dal Corriere della Sera, che sottolinea come la decisione ufficiale a tal proposito sia attesa nelle prossime ore dai tecnici del dicastero di Luciana Lamorgese.

Ciò detto, il ministero dell'Interno sembra essere più propenso a non alimentare la confusione, mantenendo così in vigore il modello attuale, varato il 26 marzo scorso. Uno dei motivi, come spiega sempre il Corsera, è il seguente: "per rispetto della privacy non devono essere indicate le generalità dei 'congiunto' dai quali si va in visita".

Ed è qui che spuntano 4 regole auree che dovrebbero andare a regolare il nodo relativo alle visite permesse ai “congiunti”, sempre basandosi sul modulo di autocertificazione attualmente in vigore

  1. Compilare tutti gli spazi sull'identità della persona che effettua lo spostamento da casa
  2. Indicare l'indirizzo da cui è cominciato lo spostamento e quello di destinazione
  3. Riempire tutti gli spazi barrando la casella "situazione di necessità"
  4. Specificare, nello spazio "a questo riguardo dichiara che..." si tratta di una visita a un "congiunto" inserendo soltanto il grado di parentela ma non l'identità, proprio per i motivi di privacy di cui dicevamo.

Quello delle visite ai congiunti, comunque, è un vero proprio caso e caos, a partire da chi siano i congiunti, ovvero se vi rientrino con certezza (che tuttora manca) anche le fidanzate e i fidanzati, oltre ai familiari e parenti, come zii e cugini. E gli amici? In teoria no, ma proprio su questo punto Pierpaolo Sileri, viceministro M5s della Salute ha dichiarato: "Anche un'amicizia è un affetto stabile.

A volte chi si sposta da una città all'altra stabilisce degli affetti con degli amici che sono spesso migliori di quelli che li legano ad alcuni familiari".

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