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Ferrovie, arrestato il presidente di Rfi con l'accusa è di concussione

Dario Lo Bosco presidente della Rete Ferroviaria Italiana è stato arrestato con l'accusa di aver intascato una tangente. Ai domiciliari anche due ufficiali del Corpo forestale

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Terremoto lungo le ferrovie. Dario Lo Bosco, presidente della Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, è stato arrestato con l'accusa di concussione. Secondo gli inquirenti il presidente avrebbe intascato una tangente di 58mila euro per un appalto legato a un sensore per il monitoraggio delle corse dei treni.

All'interno della stessa inchiesta sono finiti ai domiciliari anche due funzionari del Corpo forestale della Regione Sicilia, si tratta di Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi. I due avrebbero preso tangenti per un appalto relativo ai lavori di manutenzione e allargamento della rete di telecomunicazione del Corpo forestale. I due avrebbero ricevuto tra i 90 e 149mila euro.

Il punto di contatto tra le due vicende ci sarebbe Massimo Campione, imprenditore edile. Nei giorni scorsi è stato fermato e interrogato dalla polizia che ha scoperto un registro con una lista di nomi, una sorta di elenco di tangenti. Al momento si sa che Campione sta aiutando gli inquirenti a decifrare il libro.

L'operazione della Polizia di Stato di Palermo, chiamata "Black list", "Non è una indagine lampo. Abbiamo iniziato circa tre mesi fa. E andiamo avanti" ha spiegato Rodolfo Ruperti, capo della Squadra mobile di Palermo.

Predentando l'inchiesta alla stampa Francesco Lo Voi, procuratore della Repubblica ha definito "Deprimente" il quadro uscito dalle indagini: "Deprimente. Lo stesso aggettivo utilizzato nei giorni scorsi dal procuratore di Roma per definire il fenomeno della corruzione, può essere utilizzato per descrivere, non la quotidianità, ma la pervasità del fenomeno corruttivo". "Ci siamo ritrovati a venire in possesso di elenco di documenti, un misto tra un vero e proprio libro mastro - ha spiegato Lo Voi - e una lista della spesa. Un libro mastro con con le cifre che l'imprenditore aveva versato, con nomi, date e cifre pagate". Il vicequestore aggiunto Silvia Como spiega che le tangenti "venivano versate esclusivamente in contanti, in bar, uffici e auto".

Nel frattempo arrivano le prime reazioni. Il Corpo forestale dello Stato ha preso le distanze da quanto sta avvenendo con un comunicato: "In merito alla notizia riportata oggi su diversi organi di stampa riguardante gli arresti di Funzionari pubblici in Sicilia per presunte tangenti su appalti, si precisa che tra essi non ci sono appartenenti al Corpo forestale dello Stato, del tutto estraneo alla vicenda", il Corpo forestale della Regione Siciliana direttamente dalla Regione: "I due funzionari - conclude la nota - sono del corpo forestale della Regione Siciliana che è direttamente dipendente dalla Regione Autonoma".

Il governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta intanto ha detto che è necessario l'azzeramento dell'Ast, la società dei trasporti siciliani, in cui è impegnato anche Lo Bosco: "L'azzeramento del Cda è necessario, tra l'altro Lo Bosco era in scadenza di mandato.

Nel giro di pochi giorni saranno ricostituiti gli organismi" ha detto Crocetta da Tunisi dov'è in visita istituzionale.

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